Comuni: Legautonomie, in Calabria 80% trasferimenti da Stato
“I Comuni sono in grande difficoltà, i bilanci non si riescono a chiudere, la spesa corrente mantiene un livello allineato al livello nazionale, ma gli investimenti, nonostante gli sforzi virtuosi degli stessi comuni, sono bloccati dal patto di stabilità e i dati sono negativi". Lo ha detto il presidente regionale di Legautonomie Calabria, Mario Maiolo, presentando a Catanzaro il rapporto "Finanza comunale, ricchezza locale, sistema idrico e rifiuti”. Secondo Maiolo, "quello che emerge e' che il sistema complessivo degli enti locali e' fortemente condizionato dal sistema relazionale fra Stato e Regioni che produce, per i mancati trasferimenti, un blocco della capacità di risposta nel sistema dei servizi che comunque continuano ad essere gestiti in maniera irrazionale ed inefficienti con un accumulo di debiti.
E questo non solo per il blocco di stabilità, ma anche per un centralismo eccessivo che trasferisce quasi il 10 per cento in meno della media nazionale al sistema degli enti locali". Proprio rispetto ai servizi, il presidente di Legautonomie ha evidenziato: "L'aggiornamento dei dati sulla gestione dei servizi, in particolare dei rifiuti e dell'acqua, mostrano come questo sistema non solo sia inefficiente, ma produce, con un carico fiscale consistente sui cittadini, un debito un gestione assurdo che per tutti i settori va oltre i cento milioni di euro all'anno". "Per effetto delle norme sul patto di stabilità interno e dell'obbligo di ridurre lo stock del debito, già dal prossimo anno il 35 per cento dei Comuni calabresi non potrà più accedere ad alcuna forma di credito e dal 2014 la percentuale salirà al 67 per cento". Il dato e' emerso nel rapporto annuale "Finanza comunale, ricchezza locale, sistema idrico e rifiuti", riferito ai dati 2010, presentato a Catanzaro da Legautonomie Calabria. Una condizione di assoluto disagio, e' stato evidenziato dal presidente di Legautonomie Calabria, Mario Maiolo, e dal segretario, Claudio Cavaliere, i quali hanno aggiunto che "il Governo ha recentemente comunicato l'assegnazione della quota di tagli e sacrifici aggiuntivi che tocca a ogni ente locale. Per la Calabria, tra riduzione dello stock di debito e taglio al fondo sperimentale di riequilibrio, si tratta di ulteriori 18,6 milioni di euro".
"Gli effetti della crisi sulla spesa dei Comuni si vedranno in maniera più marcata a partire dal 2011, quando la riduzione dei trasferimenti ridurrà le entrate e andrà conseguentemente a penalizzare la dinamica della spesa degli enti comunali". E' quanto e' emerso nel rapporto annuale "Finanza comunale, ricchezza locale, sistema idrico e rifiuti", riferito ai dati 2010, presentato a Catanzaro da Legautonomie Calabria. Tra le voci di deterioramento dei bilanci locali, Legautonomie ha evidenziato l'andamento delle entrate totali in termini pro capite. "I dati ci consegnano una sostanziale stabilità delle entrate correnti - ha detto il presidente Mario Maiolo - con il pro capite delle imposte più le tasse comunali che crescono in Calabria, nell'ultimo anno di riferimento, di 16 euro. La relativa tenuta del livello delle entrate comunali e' confermata anche prendendo in esame la scomposizione secondo le principali voci con le entrate extratributarie che si mantengono sostanzialmente stabili in un quadro, però, di carenza di servizi offerti". Altra capitolo, ha aggiunto il segretario Claudio Cavaliere, riguarda le entrate, per il quale "rimane irrisolto il problema della capacità di riscossione delle entrate proprie che, nell'ultimo quinquennio, non ha mai superato la soglia del 50 per cento, avendo raggiunto nel 2010 il 43,4 per cento a fronte di una media nazionale del 65,3 per cento". "Permane l'anomalia calabrese dei trasferimenti correnti regionali con un valore pro capite meno della metà della media nazionale, e che incidono sulle entrate correnti per meno del 6 per cento contro il 10 per cento della media nazionale. In Calabria, l'80 per cento del totale dei trasferimenti e' appannaggio dello Stato (contro la media nazionale del 68 per cento) e solo il 13 per cento della regione, contro la media nazionale del 24 per cento". E' quanto e' emerso nel rapporto annuale "Finanza comunale, ricchezza locale, sistema idrico e rifiuti", riferito ai dati 2010, presentato a Catanzaro da Legautonomie Calabria, alla presenza del presidente, Mario Maiolo, e del segretario, Claudio Cavaliere. Stabili risultano sia gli indicatori economici calabresi, sia la spesa complessiva in termini reali. In quest'ultimo caso, però, Legautonomie Calabria ha dichiarato che "risentirà probabilmente dei tagli delle risorse dal 2011".
In quest'ambito, "risulta interessante che al crescere della spesa corrente decresce la spesa in conto capitale. Questo elemento e' preoccupante - hanno sottolineato Maiolo e Cavaliere - perché i Comuni calabresi finanziano la spesa con una percentuale doppia rispetto alla media italiana attraverso i prestiti, e perché il volume di spesa si concentra soprattutto su due settori, amministrazione, gestione, controllo e territorio ed ambiente, a scapito di altri". Sempre sul versante della spesa, e' stato aggiunto come, nel 2010, gli impegni per la spesa corrente sono ammontati in Calabria a 1,49 miliardi di euro e quelli per investimenti a poco più di 700 milioni di euro, mentre "ulteriore elemento negativo e' la capacità di spesa in conto capitale, meno dell'8 per cento nel 2010 a fronte di quasi il 20 per cento a livello nazionale".