Vibo, la Cisal si schiera con l’Udc sul taglio deti tre assessori

Vibo Valentia Politica

"Chi pensava che sotto l’albero di Natale oltre le annunciate dimissioni dell’assessore al bilancio Pino Scianò ci fossero anche quelle del sindaco Nicola D’Agostino e del resto della giunta è rimasto letteralmente deluso. Con una mossa degna del miglior stratega della politica il primo cittadino punisce il comportamento dell’Udc nella maggioranza e ritira le deleghe a Salvatore Bulzomì, Mario De Fede e Sabatino Falduto, rei di appartenere ad un partito che senza prosciutto agli occhi ha da tempo pensato, ed anche bene, di invitare il primo inquilino di Palazzo “Luigi Razza” di rivedere il proprio pensiero ed adeguarsi alle necessità del momento: promuovere la politica dello spending review".

E' quanto sostiene in una nota Filippo Curtosi della segreteria provicniale della Cisal di Vibo Valentia.

"Appello - continua Curtusi - che sindaco e Pdl non hanno mai condiviso se è vero che anche in occasione dei lavori dell’ultima seduta del consiglio comunale è stato ribadito il netto rifiuto al necessario ridimensionamento dei quadri della giunta.

Così facendo, in realtà, il sindaco tenta di dare una soluzione ai problemi esistenti all’interno del suo partito.

Bulzomì, Di Fede e Falduto verranno regolarmente sostituiti da tre pdiellini, scelti, probabilmente, tra i più irrequieti, favorendo un utopistico ripristino della serenità all’interno del gruppo consiliare. Una manovra naturale, si dirà, più che logica e destinata a suggellare la cultura degli equilibri in seno al Pdl ? A prescindere dalla maggioranza dei numeri esistenti appare scontato che la scelta che andrà a fare il sindaco provocherà turbamenti di un certo effetto sul piano del confronto comunale.

L’Udc che fino al momento ha dimostrato di avere le idee chiare sul futuro della città e che non sembra intenzionata a voler a tutti i costi ricucire lo strappo con Nicola D’Agostino per un immediato ritorno in giunta ha, oggi, a portata di mano, una occasione più unica che rara: far valere le proprie ragioni inchiodando il Pdl di fronte alle proprie responsabilità, costringendolo ad abbandonare la pratica della politica della restaurazione del suo partito.

Presupposti che sembrano esistere ed essere visto che il dibattito all’interno del Pdl è sempre più serrato e che le scelte del tandem D’Agostino Bevilacqua più che unire continuano a dividere.

La sorprendente virata del sindaco, adottata senza dar minimamente conto all’Udc, ponendosi, invece, in posizione di punizione su un comportamento non gradito ( l’intelligente abbandono dell’aula consiliare nell’ultima tornata ) spiega quanto possa essere vicina anche l’idea di condurre l’attuale assemblea di Palazzo “Luigi Razza” verso la scadenza anticipata della consiliatura.

Ipotesi che non può essere considerata chimera se è vero che il Pd, da parte sua, non può che accelerare la spinta sugli errori che l’amministrazione attiva sta consumando lentamente ma progressivamente sulla politica dei risparmi, trovando sul suo percorso un alleato indiretto nell’Udc che da tempo non condivide il cammino scelto dal Pdl per portare avanti il programma.

E’ evidente - conclude la nota della Cisal - infatti, che l’alleanza Pdl Udc non è mai parsa un bel giocattolo. Gli uomini di Francescoantonio Stillitani non hanno mai digerito il sistema imposto dal sindaco sui lavori di giunta, spesso imperniati sulla presentazione di proposte mai discusse e sempre frutto di scelte individuali o peggio ancora non sempre conformi al programma deciso insieme".