Maierato, sequestrato il depuratore. Avvisi di garanzia ad amministratori comunali e tecnici
Questa mattina i militari del Noe, Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria e della Stazione Carabinieri di Maierato hanno proceduto al sequestro preventivo dell'impianto di depurazione comunale delle acque reflue urbane di località Grande - Valle Rota del comune di Maierato, a servizio della zona industriale e del complesso abitativo di località Medaglie. Il sequestro è avvenuto in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia dopo una complessa e prolungata attività di indagine, condotta dai militari dell'arma e dall'Arpacal sotto la direzione della Autorità Giudiziaria. Tra gli indagati, ai quali è stato notificata l'informazione di garanzia, vi sono, a vario titolo, amministratori comunali, tecnici comunali ed imprenditori. Le indagini mirano ad accertare inoltre nessi causali, che al momento non si escludono, tra l'inquinamento del fosso Scotrapiti e dell'area circostante e la disastrosa frana che ha colpito il territorio di Maierato lo scorso 15 febbraio.
LE INDAGINI | Sono state sviluppate nel periodo compreso tra febbraio 2009 e febbraio 2010 lungo due direttrici: la prima, avente ad oggetto il sistematico controllo degli insediamenti produttivi esistenti nella zona industriale di Maierato (la principale della provincia di Vibo Valentia), la seconda, la verifica della stessa funzionalità dell'impianto di depurazione.
L'esito degli accertamenti sugli insediamenti industriali ha consentito di appurare gravi irregolarità di rilievo penale; in particolare, è risultato che alcune imprese (MARTEN srl, VETROMED - Vetreria mediterranea spa, INTERTONNO srl, CERPESCA srl, VERCALL srl, LABINFISSI srl, S.I.CO.M. srl, D.M.T. Petroli, CENTER GROSS srl, EL PRIMERO di Raffaele Antonio sas, MARIA PIA CREAZIONI di CIURRIA Aldo) effettuavano non soltanto scarichi non autorizzati di acque reflue domestiche, ma anche di acque reflue industriali in direzione del "fosso Scotrapitri" e l'analisi di tale acque evidenziava la presenza di sostanze chimiche (cloruri, solfati, floriuri, rame, azoto ammoniacale, escherichia coli) con valori non conformi ai limiti tabellari. Tale attività portava nei mesi scorsi al sequestro preventivo di molti degli scarichi industriali.
Si procedeva, di seguito, alla verifica della funzionalità del suddetto impianto di depurazione delle acque reflue urbane (si tratta di un impianto per la depurazione di acque reflue civili o ad esse assimilabili, capace di una portata di reflui in ingresso di mc/h 10) accertando, in sintesi, le seguenti violazioni penali:
- le ipotesi di reato di cui all'art. 137 (Sanzioni penali) del D.Lgs 152/2006 (Norme in materia ambientale);
- la concessione da parte dell'amministrazione comunale di Maierato di autorizzazioni provvisorie, evidentemente illegittime, aventi ad oggetto scarichi di reflui industriali nel corso degli anni a vari insediamenti produttivi;
- da parte degli amministratori pubblici, l'omissione di atti del proprio ufficio che per ragioni di sicurezza pubblica e di igiene e sanità avrebbero dovuto essere compiuti senza ritardo (il collaudo dell'impianto depurativo, il controllo degli scarichi provenienti dalle industrie allacciati alle pubbliche fognature...);
- la distruzione o alterazione, mediante lo scarico incontrollato dei reflui industriali e urbani, del fosso Scotrapiti, che sfocia nel lago Angitola (quest'ultimo "bellezza naturale" tutelata dalla legge, in quanto sito di importanza comunitaria ecc... inserito nel "Parco Regionale delle Serre").
Il depuratore sequestrato, riportato alla sua naturale destinazione, è stato affidato in custodia al responsabile dell'ufficio tecnico comunale, che dovrà attenersi alle prescrizioni imposte dall'Autorità Giudiziaria.
Le persone indagate sono: l'ex sindaco Alfredo Silvaggio, 54 anni, l'attuale sindaco Sergio Rizzo,40, il vicesindaco Francesco Barbieri, 45, gli assessori Antonio Lombardo, 54, Nicola Barbieri, 44 e Francesco Rizzo, 44, l'ex responsabile dell'Urbanistica Aldo Cinquegrana, 53, i tecnici Silvio Silvaggio, 57 e Vincenzo Augurusa, 53, gli imprenditori Antonio Montesano, 48 e Carmine Sardanelli