Cosenza, il vice sindaco Gentile interviene sul problema casa
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del vice sindaco Katya Gentile di Cosenza torna sul problema casa.
“Non posso sottacere il rammarico che ho provato oggi nel vedere attribuita alla lettera aperta ai miei concittadini sulla delicatissima problematica dell’emergenza casa, una valenza polemica che non c’era e, che nei fatti, ha completamente e mio malgrado oscurato la volontà di sensibilizzazione sociale su una questione che richiede unità di intenti per alleviare il problema.
Il mio obiettivo non era certo quello di scendere in polemica col Sindaco, ma di condividere con la cittadinanza - attraverso dati oggettivi ed il racconto di un percorso, difficile e pieno di ostacoli da un verso, confortato dalla collaborazione degli altri attori istituzionali dall’altro - la gravità del problema casa; a ciò si aggiungano le enormi difficoltà a dover quotidianamente mediare tra quanto imposto dalle norme e il forte disagio di chi ha bisogno di una casa, senza mai derogare alla legalità. Credo di avere il dovere istituzionale, oltre che morale, mai peccando di onniscienza, ma avendo studiato a fondo la materia per 18 mesi ed avendo acquisito dunque qualche competenza, di correggere il tiro ogni qualvolta l’Amministrazione sia tratta in errore, senza per questo dovermi preoccupare di commettere reato di lesa maestà.
Quando il Sindaco dichiara di voler costituire una commissione ad hoc, composta da Comune, Aterp e Magistratura, non aggiunge nulla di nuovo a quanto previsto nella legge regionale n.32 del ’96 disciplinante la materia e dalla quale non si può prescindere per intervenire in questo ambito. Infatti, proprio in ossequio all’art. 17 della suddetta legge, che prevede e regolamenta la Commissione Circondariale assegnazione alloggi, già regolarmente costituita da membri nominati da Regione, Aterp, Comune e Sindacati, è stata rinnovata la nomina del Presidente nella persona di un magistrato Consigliere della Corte d’Appello di Catanzaro.
A chi ha voluto intendere un atto di coraggio, come un segno di debolezza, voglio ricordare che, allorquando si fanno pubbliche affermazioni sull’ esistenza di un dissesto non dichiarato, bisogna poi essere coerenti nell’esprimersi in ordine all’assunzione di impegni di spesa che inevitabilmente incidono sui bilanci comunali. Con rammarico ricevo anche le accuse di slealtà, smentite da tutto il mio operato e dalla profonda volontà di interazione che sin dall’inizio del mio mandato ho mostrato al Sindaco ed alla Giunta tutta e che rappresentano il mio modus vivendi. L’integrazione, la correttezza e la lealtà, valori assoluti a me tramandati ed ai quali impronto il mio agire, presuppongono la consapevolezza dell’altrui operato e la capacità e la volontà di confrontarsi anche quando si hanno opinioni diverse, nel comune intento di trovare un momento di sintesi che possa fornire soluzioni concrete alla comunità amministrata.
In conclusione mi resta l’amarezza di vedere come un accorato grido d’allarme sia divenuto occasione di scontro quando invece voleva invitare all’incontro”.