Spending Review, Coldiretti Calabria vuole al centro dell’attenzione le imprese
Una stingente e selettiva spending review nell’alta dirigenza del sistema pubblico allargato regionale calabrese, senza escludere nessuno, è quanto chiede la Coldiretti Calabria. Si tratta a nostro giudizio di un intervento di impatto immediato - commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria -del quale invece finora se n’è parlato pochissimo anche se tuttavia i dati suggeriscono che esistono spazi di manovra per una strategia di questo tipo con un significativo contributo duraturo al risanamento della finanza pubblica per superare la spesa storica e la rendita, che è inerziale, a favore di un approccio di tipo selettivo, che si contrappone ai tagli lineari o all’introduzione di tetti di spesa, che risultano più semplici e immediati da attuare ma anche da aggirare.
Un sistema, fortemente orientato a obiettivi e risultati misurabili, con efficaci misure che consentono di risparmiare, senza incidere sui servizi resi ai cittadini con una “asciugatura dei costi” e le cui risorse in un principio di equità e solidarietà, potrebbero essere orientate ai tanti focolai lavorativi e di disagio sociale, sui quali però occorre fare una seria ed approfondita riflessione con particolare attenzione a risultati misurabili in termini di reale produttività, con un aggancio ad attività e obiettivi concreti. Cosi facendo, - continua – alcune scelte anche di stabilizzazione non farebbero una piega. Il peso dell’attuale situazione di crisi e di mancanza di liquidità, dovrebbe essere sopportata da tutti secondo i sacrosanti principi di giustizia sociale, rigore ed equità.
Occorre quindi ridefinire anche aree e i settori di intervento dell’operatore pubblico, non solo per ritrovare una “pax sindacale”, ma dare concretezza ad un “patto sociale” da molti invocato cui si fa ricorso nei momenti di crisi, che deve servire realmente alla modernizzazione del sistema pubblico regionale. Favorire lo sviluppo ed incrementare la produttività devono essere reali successi e non un aumento della lista di fallimenti. Ritengo, – conclude Molinaro – che dal versante delle imprese, è lecito chiedere ed aspettarsi risultati rilanciando di conseguenza l’efficienza della struttura burocratica e non allargando a dismisura l’enorme peso che già sopporta il sistema pubblico regionale.