Legambiente Sila: poca neve a San Giovanni in Fiore ma i disagi restano irrisolti
Ci risiamo. Si allontanano le speranze che a San Giovanni in Fiore possa esserci un Piano di Protezione Civile e un Piano neve organico che garantisca certezza degli interventi e sicurezza per i cittadini. Si formano pochi centimetri di neve e la macchina organizzativa di Protezione Civile non funziona o funziona a singhiozzo Se è pur vero che sulle strade principali di San Giovanni in Fiore l’intervento di pulizia e spargimento sale c’è stato, non si può dire lo stesso per le scuole, punti nevralgici che dovrebbero interessare qualsiasi “Piano Neve” di ogni comune. “Eppure – fanno sapere da Legambiente Sila - l’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Tiano con delega per la Protezione Civile qualche mese addietro non accettò alcune critiche che gli rivolgemmo, soprattutto in merito alle responsabilità che venivano attribuite all’Amministrazione Comunale per l’assenza di un “Piano di emergenza di Protezione Civile”, ed oggi si vedono i risultati causati da questo buco programmatico”. In quell’occasione l’assessore lanciò una sfida agli ambientalisti dichiarando che era imminente una proposta di “Piano di Intervento” e se fosse passata la stagione estiva senza risultati Legambiente avrebbe potuto esprimere il proprio disappunto. Non c’erano dubbi che nulla sarebbe cambiato, nonostante in questi mesi trascorsi il terremoto in Emilia Romagna e sul Pollino hanno dato prova di quanto sia necessario poter approntare in modo preventivo un “Piano di intervento”.
E pensare che Legambiente Sila pochi mesi fa ha inaugurato il proprio “C.O.V. Centro Operativo di Volontariato” a supporto della Protezione Civile Comunale, un capanno attrezzato concesso dell’ANAS regionale, ente che in questi giorni sta facendo un ottimo lavoro sulle strade silane di loro competenza garantendo sempre la viabilità delle stesse. Purtroppo evidenti sono le risposte dell’amministrazione locale che nonostante la richiesta formale fatta mesi fa dall’associazione, ancora non ha provveduto ad allacciare al capannone la rete fognaria e l’acqua potabile per motivi puramente formali che denotano un comportamento poco istituzionale. Il Piano neve di cui l’assessore e la Giunta cercano di far apparire come una eccellenza, non funziona come dovrebbe, e i primi interventi partono con i soliti ritardi e dopo gli identici disagi di sempre. Bastava trovarsi nella mattinata di giovedì 6 dicembre alle ore 8.00 su via S. Foglia, sotto il ponte della ferrovia per capire che non si era provveduto a nessun intervento visto che la strada era una lastra di ghiaccio, grazie anche al contributo dato da una fogna a cielo aperto presente già da alcuni giorni, e dove a pochi passi è presente una scuola che ospita centinaia di studenti. Lo stesso dicasi per la strada che porta alla scuola Media “Gioacchino da Fiore” ed in particolare per la discesa che porta alla scuola elementare “Fratelli Bandiera”. I genitori e i ragazzi che sono andati a scuola nella mattinata di giorno 10 dicembre potrebbero rappresentare la loro rabbia per le condizioni in cui si trovavano gli accessi di alcuni edifici. Non è importante dove, è davvero grave invece che sia potuto ripetersi ancora una volta. Eppure la neve nel settore di Protezione Civile non è considerata una emergenza, per il semplice motivo che le condizione meteo e la stessa Protezione civile ci dicono qualche giorno prima quanto accadrà.
Ci rivolgiamo, nonostante tutto, ancora una volta agli amministratori, coinvolgendo anche l’intera popolazione, perché si capisca il significato vero delle nostre preoccupazioni. Non ci serve poter dire dopo che avevamo detto le cose in tempo. E’ la nuova normativa che obbliga i comuni, non solo a redigere i Piani di Protezione Civile, ma soprattutto a costruire con la popolazione e le associazioni un Piano di Prevenzione, in cui ognuno possa fare la propria parte e assumersi anche le responsabilità. Non abbiamo nessuna intenzione di stare alla finestra a guardare, allo stesso tempo pensiamo che la responsabilità di promuovere un percorso per recuperare tutte le sinergie utili spetta al sindaco perché è l’autorità preposta.