Uil: manifestazione per gli Ammortizzatori sociali
In vista della discussione del DDL Stabilità al Senato, i Sindacati confederali hanno trasmesso al Ministro Fornero ed al Presidente della Commissione Bilancio, una richiesta di emendamenti finalizzati a garantire le risorse necessarie a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori impattati dalla crisi economica, in particolar modo per quei soggetti la cui sopravvivenza è legata agli ammortizzatori sociali in deroga.
Questa richiesta sarà sostenuta con una serie di iniziative volute dalle tre segreterie regionali di CGIL-CISL-UIL, da tenersi Venerdì 14 alle ore 10.00 davanti la Prefettura di Vibo Valentia ed agli Uffici Territoriali di Governo delle altre provincie della Calabria proprio affinché giunga a Roma la voce dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e vivono il dramma dell’incertezza di avere di che sfamarsi nel corso del prossimo anno.
Gli emendamenti da apportare al DDL Stabilità vanno da una maggiore copertura finanziaria rispetto alle scarse risorse previste attualmente per Cassa Integrazione in Deroga e Mobilità in Deroga, a mantenere inalterate le quote di sussidio in caso dei contratti di solidarietà rispetto alla decurtazione prevista e a mantenere questa misura accessibile anche alle piccole imprese che, come spesse volte viene ripetuto, sono una risorsa per il tessuto economico italiano. Inoltre si prevede che l’INPS possa anticipare i sussidi mentre vengono perfezionati gli iter burocratici che, come tristemente noto, hanno tempistiche bibliche.
“Tutti gli indicatori lasciano prevedere – dice Luciano Prestia, Segretario Provinciale della UIL - un periodo ancora buio riguardo ad una ripresa del sistema paese, situazione ancora più grave per le regioni del Mezzogiorno d’Italia che per ragioni storiche vivono una condizione disagiata. I lavoratori non possono accettare che questo Governo e la politica nazionale si disinteressino di loro, da una parte non investendo in un serio piano per l’occupazione e dall’altra annunciando tagli drastici a quelle risorse che, finora, hanno rappresentato l’unico sostentamento per centinaia di miglia di famiglie in Italia, di cui circa 25.000 solo nella nostra regione”.