Carceri: detenuto tenta il suicidio a Reggio Calabria
Un detenuto di 50 anni ha tentato il suicidio impiccandosi alle grate della finestra del carcere. È accaduto ieri pomeriggio, nel penitenziario di Reggio Calabria A dare notizia stamane dell'episodio sono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale. L'uomo, di nazionalità italiana, era solo in cella ed era rientrato da poco dalla comunità terapeutica esterna ed era in carcere per reati legati alla droga ed altro. "Solo grazie al pronto intervento dell'agente della polizia penitenziaria in servizio nella sezione detentiva - comunica il Sappe -è stato evitato il peggio.
Il nuovo anno nelle carceri italiane inizia così com'era finito, anche grazie alle posizioni demagogiche di chi fa di tutto per non cambiare niente, a cominciare dalla mancata approvazione del disegno di legge sulla messa alla prova e su un serio progetto di depenalizzazione dei reati minori che andrebbero sanzionati con misure interdittive e pene alternative al carcere. Chi pensa di affermare la certezza della pena ricorrendo esclusivamente al carcere, dimentica - scrive il Sappe - di dire che la certezza della pena in Italia non esiste perché solo il 4/5% di coloro che commettono reati vengono condannati, tutti gli altri restano impuniti, per la lungaggine dei processi e per l'inefficienza del sistema giustizia".
A Reggio Calabria, secondo quanto rende noto il sindacato, sono ristretti 350 detenuti e ci sono 149 agenti molti dei quali sono però impiegati in altri istituti. Alcuni sono distaccati da oltre 10 anni a Sant'Angelo dei Lombardi, in Campania, "e non si comprende il motivo - dice il Sappe - per cui il Dipartimento non li fa rientrare a nella propria sede".