Madre e figlia uccise nel 2004, pm impugna scarcerazione Belmonte
Il pm della procura di Santa Maria Capua Vetere, Silvio Marco Guarriello, che sta indagando sul ritrovamento dei cadaveri nella villetta di famiglia a Castelvolturno di Elisabetta Grande e Maria Belmonte, ha depositato questa mattina il ricorso in Cassazione contro il provvedimento di annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del tribunale del Riesame di Napoli nei confronti del principale indagato, il medico Domenico Belmonte, marito e padre delle due donne i cui cadaveri vennero trovati a otto anni di distanza dalla loro scomparsa, il 17 novembre scorso.
Nel documento di impugnazione della decisione, composto di 24 pagine, - scrive l'Agi - il pm sottolinea che la ricostruzione dei fatti formulata dal tribunale del Riesame di Napoli è "disomogenea in quanto nel testo dell'ordinanza si riportano senza alcuna valutazione comparativa e critica solo alcuni elementi investigativi emersi". Inoltre, si contesta che "il tribunale, invece che procedere a una valutazione organica e comparativa della costellazione di elementi indiziari in atti, opera illegittimamente laddove li scompone e li analizza atomisticamente".
Si parla anche di alcuni "errori" commessi, stando al pm Guarriello, dai giudici del tribunale della Liberta' i quali, dopo 23 giorni di detenzione, nel dicembre scorso decisero per la scarcerazione di Belmonte, ex dirigente del settore medico del carcere di Poggioreale. Una dura critica sull'ordinanza delle toghe di Santa Maria Capua Vetere era stata espressa nella motivazione della scarcerazione del Riesame.
Per i giudici del Riesame (il collegio era composto da Marcello Rescigno, Daniela Cortucci e Carmela Iorio) nel provvedimento di convalida del fermo del medico emesso dal gip Francesco Caramico D'Auria del tribunale di Santa Maria, c'era "l'assenza della prova storico-rappresentativa della responsabilità del medico Domenico Belmonte" e "l'assoluta mancanza di un plausibile movente del duplice omicidio". Per questo motivo, il 7 dicembre scorso, Belmonte venne scarcerato. I corpi delle due donne si trovano ancora presso l'istituto di medicina legale di Bari per essere analizzati.