Cranio brigante conteso: Dattolo e Giordano, ora torni in Calabria
"È con un pizzico di soddisfazione che prendiamo atto della mozione approvata dal Consiglio comunale di Torino sulla 'vexata quaestio' del cranio del brigante calabrese Villella. Una mozione a nostro avviso storica, che fa il paio con quella approvata all'unanimità dal Consiglio regionale della Calabria il 10 maggio 2012 e con l'interrogazione parlamentare dell'on Roberto Occhiuto. Una mozione che mette definitivamente in mora il museo Cesare Lombroso". Lo sostengono i consiglieri regionali Alfonso Dattolo e Giuseppe Giordano, secondo i quali "Adesso non c'è prepotenza culturale o cavillo giudiziario che possano impedire a quel cranio, simbolo dei pregiudizi diffusi a piene mani sul Mezzogiorno, trattenuto sulla base di teorie razziste e scriteriate, di essere dignitosamente seppellito.
Lombroso e tanti suoi seguaci hanno prodotto guasti enormi nella cultura e nella diffusione di idee sballate sul Mezzogiorno e sui meridionali. Perciò, leggere che il Consiglio comunale di Torino (col voto contrario della Lega) impegna il Sindaco e l'Amministrazione Comunale a promuovere ogni iniziativa che rientri nelle proprie competenze, affinché si giunga alla restituzione delle spoglie trattenute nel Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino ai discendenti o Amministrazioni Comunali di origine che ne avessero fatto richiesta, ovvero, per i resti incogniti, che nessuno può reclamare, accogliere la disponibilità manifestata da don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità di Napoli, affinché tali resti vengano inumati nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, altresì luogo di asilo dei perduti per eccellenza, dimostra che a prevalere è finalmente il buon senso e la ragionevolezza".