Ponte sul fiume Savuto: Wanda Ferro incontra Aiello e Gentile
Nella prossima settimana il presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, insieme all’assessore regionale all’Urbanistica Piero Aiello, incontrerà l’assessore regionale ai Lavori pubblici Pino Gentile per discutere dell’iter per il finanziamento la ricostruzione del ponte sul fiume Savuto. Il viadotto, posto sulla strada provinciale 163/1 tra Nocera Terinese e Campora San Giovanni, a cavallo tra le province di Catanzaro e Cosenza, il 2 marzo del 2006, a seguito della piena del fiume, ha subito uno scalzamento di un plinto di fondazione, poi nella notte tra l'11 e il 12 dicembre 2008, a seguito di eventi meteorici eccezionali, tutto il viadotto è stato trascinato a valle dall'impeto del fiume Savuto in piena. La ricostruzione dell’importante opera era stata inserita negli strumenti di programmazione regionale da parte del precedente governo regionale, ma era stato lasciato privo di copertura finanziaria.
Il presidente Wanda Ferro e gli uffici si sono prodigati a chiedere alla nuova Giunta regionale un finanziamento per la ricostruzione del viadotto sul fiume Savuto, a valere sui fondi della "Legge 24", per 4,1 milioni di euro, e il progetto è stato inserito prioritariamente tra le opere da realizzare nel Programma Opere Pubbliche dell'Ente che ha già redatto il Progetto Preliminare. Si rimane quindi in attesa del relativo Decreto di Finanziamento, anche da erogare in più tranche, per dare il via al progetto definitivo.
Questa mattina la questione è stata al centro di una riunione a Palazzo di Vetro tra il presidente Ferro, il presidente del Consiglio provinciale Peppino Ruberto, e i rappresentanti del Lametino in giunta e consiglio: gli assessori Costanzo e Isabella e i consiglieri che da sempre hanno seguito la vicenda con particolare attenzione: Aragona, Benincasa, Rosato, Fazio e D’Assisi. Nel corso della riunione si è fatto il punto anche sulle opere di sistemazione idraulica che la Provincia è in procinto di realizzare sul fiume Savuto, finanziate dal governo regionale guidato da Scopelliti con 2 milioni di euro di fondi Por. L’ufficio tecnico dell’ente guidato dall’ing. Francesco Augruso sta ultimando la progettazione esecutiva e i lavori andranno in gara entro la fine di marzo. Dell’esito dell’incontro del presidente Ferro e dell’assessore Aiello con l’assessore Gentile verrà data immediata notizia ai cittadini e ai comitati che seguono la vicenda.
CRONISTORIA. All’indomani del crollo del viadotto, nel marzo del 2006, è stato effettuato immediatamente apposito sopralluogo da parte di tecnici dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro (dott. Ing. Eugenio Costanzo e dott. Geol. Domenico Lagamma), congiuntamente ai tecnici del Settore idraulica fluviale della Regione Calabria (competente alla data del crollo), ai Carabinieri, alla Polizia Municipale di Nocera Terinese e, vista la gravità dei danni sul viadotto, è stata emessa apposita ordinanza di chiusura al transito veicolare. Successivamente è stato comunicato dal Dirigente del Dipartimento LL.PP. della Regione Calabria dell'epoca, che era in previsione la progettazione e la messa in sicurezza dell'intera area oggetto del dissesto. Tale progetto prevedeva, fra gli altri, il completamento della traversa fluviale a valle del viadotto e la ricostruzione di tutto il viadotto, anziché della pila dissestata, in quanto i plinti di fondazione di tutto il viadotto erano ormai quasi tutti potenzialmente oggetto di dissesto. In seguito le competenze riguardanti l'idraulica fluviale sono state delegate alle Province, ma non sono stati destinati alla Provincia di Catanzaro i fondi necessari alla ricostruzione del viadotto. Nella notte tra l'11 e il 12 dicembre 2008, a causa di una forte alluvione, l’intero viadotto è stato trascinato a valle dalla piena del fiume. Nel mese di febbraio 2009 il Dirigente Settore Manutenzione stradale lametino dott. ing. Eugenio Costanzo ed il Dirigente Responsabile A.P.Q. dott. Ing. Luigi Zinno (Regione Calabria) hanno collaborato e predisposto un progetto che oltre alla ricostruzione del viadotto sul fiume Savuto prevedeva la costruzione di una nuova strada, complanare al fiume stesso, che partendo dallo svincolo autostradale di San Mango d'Aquino si innestava in corrispondenza del viadotto da ricostruire sulla s.p.163/1, che la collegava poi al Comune di Campora San Giovanni e quindi alla costa tirrenica cosentina. L’intervento, che comprendeva anche la realizzazione della nuova strada per un importo complessivo di 7,5 milioni di euro, era stato inserito negli strumenti di programmazione regionale dal precedente governo regionale, con assessore ai Lavori Pubblici Luigi Incarnato. Si trattava di una infrastruttura utilissima anche per il comprensorio locale, ma successivamente si scopri che tale opera non aveva copertura finanziaria per cui rimase un'eccellente idea ma, purtroppo, solo un sogno. Addirittura non fu finanziata neanche la sola ricostruzione del ponte sul fiume Savuto. Tale situazione ha di fatto protratto l'impossibilità per gli utenti di recarsi facilmente nella zona di Campora S. Giovanni, se non percorrendo la strada provinciale che porta alla Marina di Nocera Terinese e poi sulla ss 18 fino a Campora.