Cisal, Vibo: lontano il salvataggio della provincia con la terapia Ciclosi
L’iniziativa del Commissario straordinario alla Provincia, Mario Ciclosi, incomincia a fare acqua da tutte le parti. E’ questa la sensazione avvertita alla luce dei primi effetti della sua iniziativa. Chi si attendeva che dopo la ricognizione dello stato di salute dell’Ente Provincia venisse fuori un concreto e complessivo progetto di riorganizzazione di servizi ed uffici è rimasto deluso. Non s’intravede, infatti, nella politica a sprazzi, programmata ed attivata dal prefetto Mario Ciclosi, quell’atteso ed irrinunciabile salto di qualità che la delicata situazione imponeva e che non può essere rimandato ulteriormente.
Secondo la Cisal la sua iniziativa appare contagiata da una vistosa sofferenza nell’adeguare la presenza e attività dell’Ente alle necessità odierne, alla pratica della cultura dello spending review , e quel che più importa alla opportunità di dare vita ad una virata che cancelli l’odierna e assurda condizione di precarietà ed avvii un percorso capace di ridare fiducia ad una popolazione che aveva accolto con palese speranza il suo arrivo alla guida di Palazzo ex Enel.
L’opera del prefetto Mario Ciclosi difetta, ad esempio, di richiesta di collaborazione a chi si sente impegnato ad offrire il proprio contributo per aiutare l’Ente a sopravvivere e ad uscire, in questo momento, dalla falda acquifera in cui si è cacciato. Per la Cisal, che ritiene importante un radicale cambiamento culturale, che può avvenire affidandosi ad una netta distinzione dei ruoli tra Commissario straordinario, dirigenza e sindacato , non è possibile promuovere una cultura della riabilitazione senza tener conto della necessità di esercitare una informazione preventiva sugli atti di valenza generale, ad iniziare da quelli di carattere finanziario, di rapporto di lavoro, di gestione complessiva degli uffici e soprattutto delle risorse umane.
Nell’iniziativa del prefetto Mario Ciclosi mancano linee guida sulla necessità di contare su una dotazione organica efficiente, sulla utilità di pensare ad un piano per la innovazione tecnologica, contando su nuovi e moderni strumenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, su emergenti idee sulla formazione e l’aggiornamento permanente dei lavoratori. Ne oggi esiste la possibilità di fare affidamento sulla presenza di un protocollo di relazioni sindacali attraverso un adeguato e funzionale ufficio. Quel che è certo è che non basta riportare l’ente alla sua normalità perché occorre anche migliorare i servizi resi alla popolazione e questo vuol dire che bisogna potenziare quelli esistenti, servendosi di specifici progetti.
Impedire, poi, al sindacato di valutare l’operato non può che produrre il vero e proprio fallimento di ogni iniziativa con evidenti ricadute negative sia sull’attività dei dipendenti che sui benefici ai cittadini. La Cisal è, peraltro, per l’azzeramento di tutti i regolamenti esistenti e la individuazione e descrizione dei profili professionali. Il Commissario straordinario Mario Ciclosi, troppo frettoloso, in conferenza stampa, nel dare….numeri dedichi la sua attenzione alla improcrastinabile necessità di pensare al salvataggio amministrativo di questo territorio visto che quello politico, grazie all’intervenuta fase elettorale, è stato rimandato. Se non è disponibile a rimboccarsi le maniche e a dedicare la sua disponibilità a quest’obiettivo lasci e si metta da parte.