Sanità: Uil Fpl, c’è bisogno di un confronto tra sindacati e Regione
Le gravi sofferenze del sistema sanitario regionale non possono essere ripianate con l'aumento della tassazione a carico dei calabresi. Anche perché, in questa direzione, la cura rischia di costituire solo un palliativo per il male. E' piuttosto necessario pianificare un intervento sistemico e ponderato, che sia in grado di sanare realmente e durevolmente la situazione e rimuovere l'insieme delle cause che ha generato quel mostro che è diventato la Sanità in Calabria: l'incapacità gestionale e il malcostume diffuso che hanno governato per troppo tempo il sistema; la spregiudicatezza di taluni e la salvaguardia esclusiva degli interessi di parte; le speculazioni di gruppi di potere. Alla luce di ciò, non stupisce lo stato in cui versa il settore nella nostra Regione. Il debito strutturale accumulato nel corso degli anni, di cui non è stranamente ancora possibile conoscere l'ammontare, è legato anche ad un'anomalia di fondo che vede il nostro sistema Sanità - gestito per oltre il 50% da strutture private - utilizzare solo fondi pubblici, mentre la spesa sanitaria, caratterizzata da sperperi e inefficienza, non è, fino ad ora, mai stata seriamente oggetto di monitoraggio e controllo. L'unica certezza che si ha al momento è che, rispetto alle stime, il debito strutturale è più cospicuo di quello dichiarato. Probabilmente, la disponibilità del dato ed una sua attenta lettura ci avrebbero messo al riparo da strumentalizzazioni politiche ed esoneri di responsabilità; tuttavia, di fronte alle evidenze attuali, non si può sottacere che, certamente, chi avrebbe potuto o, meglio, dovuto portare avanti iniziative per la riduzione del debito altro non ha fatto se non aggravarlo. Da ultimo, a quanto pare, con il mancato rispetto degli impegni sottoscritti a chiusura dello scorso anno. Quello di cui non si parla proprio, poi, sono i costi correnti delle attività di controllo tutt'ora in corso. Di più, i reiterati ed eclatanti casi di mala-sanità che hanno portato la nostra Regione alla ribalta della cronaca nazionale, hanno alimentato il giudizio negativo generale sugli operatori del comparto. In questo scenario, infatti, viene oscurato l'attività dei tanti lavoratori - medici, infermieri, OSS, paramedici, etc. - presenti nelle strutture sanitarie, che non fanno notizia perché, semplicemente, fanno il loro dovere, molte volte con organici sotto dimensionati ed in condizioni oggettivamente difficili nelle corsie ospedaliere. Ma di questo nessuno parla. Pur essendo indispensabile accertare tutte le verità su chi, cosa, come, quando e quanto ha inciso su questo stato di cose, riteniamo che il tempo a disposizione per le inchieste sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali sia stato più che congruo. E', piuttosto, improcrastinabilmente giunto il momento di lavorare alacremente per cercare, trovare e attuare provvedimenti condivisi che concorrano alla soluzione, hic et nunc, del problema. Il risanamento del settore richiede una profonda riorganizzazione dei servizi sanitari regionali che produca qualità, garantisca livelli adeguati di assistenza e impedisca che le scelte di amministratori senza scrupoli ricadano sui cittadini. Il risanamento necessita del confronto tra sindacato e Regione per la definizione di una politica sanitaria locale adeguata e coerente con le esigenze di cittadini e territori.
Come Organizzazione Sindacale, la UIL FPL Calabria ha auspicato, in un passato anche recente, l'eventuale commissariamento della Sanità, visti i gravi fatti e, soprattutto, gli abusi che parte dei Direttori Generali ha commesso e reiterato con atti adottati in violazione di leggi e disposizioni contrattuali, prevaricando il confronto con le Organizzazioni Sindacali. E' necessario, adesso, fare chiarezza e ripristinare la legalità, il rispetto delle regole, il rispetto dei diritti dei lavoratori del Comparto, e restituire alla popolazione calabrese la possibilità di accedere e fruire di servizi sanitari di qualità. La vera sfida è quella di riconquistare la fiducia della gente. E la nostra organizzazione è costantemente impegnata su questo fronte.