Omicidio imprenditore del 1982, per Dda non fu ‘ndrangheta
La Dda di Catanzaro e la procura ordinaria di Cosenza si rimpallano il fascicolo riguardante l'assassinio dell'imprenditore cosentino Mario Dodaro. Per i togati antimafia il delitto non sarebbe, infatti, maturato in un contesto mafioso, quindi gli atti devono passare a Cosenza.
Ma questa tesi, rivela oggi "Gazzetta del Sud", è accolta con scetticismo dai magistrati inquirenti del capoluogo bruzio.
La vittima, 43 anni, segretario sezionale della Democrazia cristiana a Castrolibero, fu ucciso la sera del 18 dicembre 1982 mentre stava rientrando a casa. Probabilmente volevano solo rapinarlo. Quando l'industriale reagi' i malviventi spararono mirando alle gambe, ma una delle pallottole, per un tragico scherzo del destino, lo colpi' in parti vitali.