Crisi, Catanzaro: conclusa assemblea per la mobilitazione provinciale di Rete Imprese Italia
“Alle ragioni del rigore devono corrispondere quelle dello sviluppo e della crescita”. Tuona così contro le manovre del Governo Monti il presidente della Confcommercio Catanzaro Pietro Tassone, in rappresentanza di Rete Imprese Italia - che comprende anche Confartigianato, Confesercenti, Cna e Casartigiani - nel corso dell’Assemblea di mobilitazione provinciale che si è tenuta ieri mattina nella sede dell’associazione.
All’incontro hanno preso parte anche il Prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia on. Mario Tassone, l’on. Piero Aiello in rappresentanza della Regione Calabria, il presidente del Consiglio provinciale Peppino Ruberto, il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Paolo Abramo, il prof. Rocco Reina, docente dell’Università “Magna Græcia” di Catanzaro, ed i presidenti Francesco Viapiana (Confesercenti), Antonello Mauri (Cna) e Attilio Benincasa (Confartigianato).
Dopo i saluti del presidente Tassone, è stata la volta del saluto e del messaggio che il presidente nazionale Confcommercio e Rete Imprese Italia Carlo Sangalli, collegato in diretta streaming da Roma, ha rivolto a tutte la Associazioni di categoria che hanno aderito alla mobilitazione nazionale: "Il futuro del Paese è inscindibilmente legato alle piccole e medie imprese ed all'impresa diffusa, struttura portante della nostra economia reale. Dunque, la nostra richiesta è, anzitutto, una richiesta di futuro. Moltissimi dati statistici ci raccontano la durezza della crisi con cui l'Italia si sta confrontando. Ma vi è un ‘cronometro’ che scandisce con particolare efficacia il tempo della più lunga ed aspra recessione dal dopoguerra: è il cronometro che segnala che, nel 2012, nel nostro Paese, ha chiuso un'impresa ogni minuto. Ecco, in fondo, basta questo dato a spiegare le ragioni della nostra giornata di mobilitazione”. Nel corso dell’assemblea, moderata da Pietro Falbo, sono stati presentati i dati della crisi, su base provinciale, che hanno dato lo spunto per aprire il dibattito sui grandi temi identificati per l’iniziativa: fisco, lavoro, credito, burocrazia e sicurezza.
“A livello provinciale, dai dati forniti da Rete Imprese Italia a tutte le regioni – ha detto il presidente Tassone - si rileva che a Catanzaro tra il 2008 ed il 2011 il Pil è a meno 0,5%, mentre per il 2012 si assesta un meno 2,9% determinando un calo dei consumi pari al 4, 6%. Da gennaio a settembre 2012 registriamo un grosso divario tra le aziende iscritte e quelle cessate: attività manifatturiere a meno 71, costruzioni meno 89, commercio meno 64, di cui un meno 4 al dettaglio. L’unico dato positivo per la provincia è la diminuzione del tasso di disoccupazione rispetto al 2007 che è dell’1,4%, un dato che però appare in controtendenza con la reale crisi occupazionale che vive il Paese, ed in particolar modo il Sud. Ci auguriamo che il dato sia determinato dall’emersione del lavoro nero”.
“Se il territorio chiama, anche l’Università deve rispondere”. Ha esordito cosi il prof. Rocco Reina, studioso di economia, nel corso del suo intervento per spiegare l’importanza dell’interazione territorio-università, che “è un passaggio obbligato se effettivamente crediamo ed immaginiamo lo sviluppo e la crescita della nostra città”. “Le cifre e i dati in ballo – ha detto Reina – scuotono le nostre coscienze, ci fanno inorridire, ma se vogliamo invertire la tendenza dobbiamo necessariamente avere in mente i nostri giovani e lavorare insieme per la loro formazione. Come tutte le cose della vita, anche questa crisi passerà, è importante però impegnarsi per superare anche la crisi dell’incompetenza che sembra allignare nei fatti avvenuti”.
Forte l’intervento del Prefetto Reppucci che, provocatoriamente, ha chiesto ai presenti se davvero vogliono una rivoluzione culturale: “Ve lo chiedo – ha detto Reppucci - perché a volte mi viene il dubbio che questo sistema malato faccia comodo ai calabresi. Il cambiamento deve venire da tutti noi che rappresentiamo lo Stato altrimenti ci ritroveremo a fare le stesse chiacchiere anche fra altri 20 anni”. “L’alto tasso di evasione – ha detto ancora il prefetto - finisce per rovinare anche l’imprenditore onesto perché si alterano le regole della concorrenza. Dobbiamo lavorare tutti per la legalità che è tanto declamata, ma poco testimoniata. Credo che per poter garantire trasparenza ai cittadini bisognerebbe rafforzare sia la Sua che la Suap: solo così è possibile realizzare un percorso virtuoso, però vedo poco entusiasmo in tal senso”. All’assemblea hanno preso parte anche l’on. Mario Magno, l’on. Piero Amato, molti rappresentanti delle associazioni di categoria e tanti operatori economici e del sistema delle piccole e medie imprese.