Expo 2015: giornata Mondiale delle Cucine Regionali italiane
In occasione della kermesse internazionale delle cucine regionali, ogni cuoco, in Italia e nel Mondo, preparerà una Ricetta Tipica e Tradizionale della sua regione. L’obiettivo sarà quello di esaltare i piatti della tradizione familiare, dei ristoranti e delle trattorie: gli antipasti, i primi di mare e di terra, la pasta, la polenta e il riso; i secondi di pesce e di carne, le verdure e un posto particolare sarà riservato ai Dolci.
A promuoverla è il giornale online parmigiano INformaCIBO diretto da Donato Troiano, ma con esso ci sono il CIM (Cuochi Italiani nel Mondo), l’UIR (Unione Italiana Ristoratori), il Consorzio del Prosciutto di Parma, il Consorzio del Parmigiano Reggiano, Fabbri 1905, Parma Alimentare, Cibus, Alma, Bonat, l'Apt dell’Emilia Romagna e tanti altri, tutti uniti attivamente per sostenere la “Giornata Mondiale delle Cucine Regionali italiane nel segno dell’Expo 2015”.
Un nome lungo come lunga è la bella iniziativa, dove la giornata in realtà non dura 24 ore ma tutto l’anno, a partire dal 31 gennaio, e oltre, fino all’Expo 2015. Un tempo che si dilata per rendere omaggio ai gesti lenti e antichi sotto i quali si sono malleati tanti piatti tradizionali, riconosciuti quali simboli delle cucine regionali italiane: questi piatti saranno i protagonisti di un giro del mondo speciale che partirà dalla Lombardia, dall’Abruzzo, dalla Puglia e dalla Calabria per arrivare in tutti i cinque continenti, fino a Singapore, Mosca, Kiev, Pechino, Hong Kong: ogni cuoco, in Italia e nel Mondo, preparerà una ricetta tradizionale della sua regione, dall’antipasto al dolce, dalla pasta alla polenta, dai secondi di carne al pesce più tipico.
Qualche esempio | Dalla Russia lo chef lombardo Francesco Torelli preparerà il “Coniglio alla bresciana con patate al forno e polenta”, lo chef milanese Daniel Evangelista nel suo ristorante Peperoncino ad Ankara cucinerà l“Oss Bus (Ossobuco alla milanese)”, mentre il “Risotto alla milanese” sarà la ricetta di David Galantini, al ristorante Ambrosiano a due passi dal Duomo. Dalla Puglia le “Strascinate alle cime di rape” dello chef Francesco Caldera al Ristorante di Villa Romanazzi di Bari e la “Tiella alla barese (Patate, riso e cozze al forno alla barese)” preparata dallo chef Michele D’Agostino, coordinatore didattico dell’Ateneo della Cucina italiana della Fic-Federazione italiana cuochi.
Dalla Calabria il giovane chef Luca Abbruzzino prepara il piatto “Tagliolini di castagne con ricotta al timo su purea di cicerchia” mentre “Rivisitazione del Bocconotto di Mormanno con crema e amarena Fabbri” è il dolce che lo chef calabrese Gigi Ferraro prepara a Mosca nel lussuoso Cafè Calvados. Lo Chef crotonese Vincenzo D'Oppido si cimenta con “Spaghetti alici e pandolce”, un primo piatto calabrese al profumo di mare e con vista sulla storia. Continuando con la Calabria, Antonio Abbruzzino, pluridecorato Chef di Andali (Cz) cucina per noi, Alici in Beccafico e Concassè di pomodorini con Tortino di patate e provola. Dalla sua “dimora” di Kiev in Ucraina, Stefano's Fine Food Restaurant lo Chef Giorgio Trovato di origine calabrese, delizierà i suoi ospiti con una rivisitazione del dolce della tradizione natalizia calabrese “i crustuli” preparati: “Al miele di corbezzoli, alla vaniglia su zabaione alle clementine di Corigliano Calabro, alla riduzione di liquirizia”, per finire con la Calabria non poteva non mancare una tipica ricetta da Osteria, il giovane Chef di Catanzaro, Massimiliano Cartaginese de La vecchia Hostaria da Pepè propone l’antico piatto catanzarese il “Morzello”.
Per quanto riguarda i vini, gli Chef calabresi hanno abbinato le seguenti etichette: Antonio Abbruzzino, Petelia, bianco Az. Agricola Ceraudo., Luca Abbruzzino: Grayasusi, I.G.T. ROSATO Ceraudo, Az. Agricola Strongoli (Kr). Giorgio Trovato, Greco di Bianco, DOC, Azienda Agricola Lucà, Bianco (Rc). Ben quattro le etichette consigliate da Massimiliano Cartaginese: Phìlos,Rosso Rubino Intenso, IGT Azienda agricola Biologica Casa Ponziana di Caterina Salerno, Riace (RC), Luna piena, Rosato, Azienda Agricola di Antonio Giglio Verga, C.da Termine Grosso, Roccabernarda (Kr); Volvito, Rosso Rubino. Cantine Caparra e Siciliani, Cirò, (Kr). Canevajo I.G.T Calabria, Rosso Intenso, Az. Agricola Parrilla. Cirò (Kr). Lo Chef Vincenzo D’Oppido, ha abbinato un bianco, Critone Azienda Critone in agro di Strongoli e Rosaneti in agro di Rocca di Neto / Casabona (kr), Librandi.
“La tradizione –affermano i promotori- è una tradizione così ben riuscita dall’essersi consolidata, tanto da entrare di diritto tra gli elementi di giudizio dell’autenticità di un prodotto agroalimentare e quindi anche di una preparazione culinaria. Per questi motivi vogliamo indicare la Grande cucina tradizionale italiana ai gourmet di tutto il mondo in vista dell'Expo 2015”.