“Il giorno della memoria” celebrato dall’Auser e Paolab
Come tutte le città d’ Italia che in occasione del “giorno della memoria” hanno organizzato eventi, incontri, momenti di riflessione, anche il circolo Auser di Paola, l’associazione Paolab e l’Uniauser, università della terza età, hanno voluto celebrare, con una manifestazione, tale giorno in ricordo della Shoah, dello sterminio e delle persecuzioni degli ebrei e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, affinché simili eventi non accadano più, affinché ogni manifestazione di antisemitismo, di razzismo in tutte le forme, venga condannata. - È quanto scrive in una nota Liliana Neri, Responsabile comunicazione Auser di Paola - “Memorie dall’inferno” è il titolo dato, non a caso, alla manifestazione che si è svolta presso la sede sociale del circolo Auser e che ha evocato, attraverso filmati, letture, interventi, intermezzi musicali, una delle pagine più tristi della nostra storia.
Ha aperto la manifestazione la senatrice Antonella Bruno Ganeri illustrando la legge del 20 luglio 2000 votata dal Parlamento italiano che riconosce come giorno della memoria il 27 gennaio, giorno in cui le Forze Alleate liberarono Auchwitz dai tedeschi e videro per la prima volta da vicino, al di là dei suoi cancelli, oltre la scritta beffarda “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi), ciò che era realmente successo acquisendo così consapevolezza degli orrori perpetrati da uomini nei confronti di altri uomini.
A seguire, le letture tratte dal libro di Primo Levi “Se questo è un uomo” quale testimonianza di quanto fu vissuto dall’autore in prima persona, a cura di Paolo Alampi, la descrizione della condizione delle donne nella Shoah (diversa se non peggiore di quella degli uomini) a cura di Liliana Neri , una riflessione storica sull’eugenetica ed il razzismo da parte di Emanuele Carnevale, la discriminazione della razza ebrea che affonda le sue radici nel lontano Medioevo a cura di Roberto Pititto e, come raffronto con il passato, le persecuzioni ancora oggi presenti come quelle operate dal regime iraniano nei confronti dei seguaci della religione Bahà’i a cura di Afaghiyeh Parsa.
Particolarmente toccanti sono stati gli intermezzi musicali a tema interpretati dal duo Domenico Di Santo e Luca Giuliani. Ha concluso la manifestazione Antonella Salomoni, insegnante di “Storia dell’Europa contemporanea” presso l’Università della Calabria e di “Storia della Shoah e dei genocidi” presso l’Università di Bologna, la quale ha ricordato, tra l’altro, come i piccoli ebrei venivano soppressi, prendendoli per le gambine e fracassando loro il cranio, o sotterrandoli ancora vivi, come accadde durante le occupazioni delle truppe nazifasciste nei territori sovietici.
Come non pensare alle donne e agli uomini privati della propria identità, ai bambini privati del loro diritto alla vita, uccisi prima ancora di nascere o strappati appena nati dalle braccia delle madri, ai milioni di ebrei considerati biologicamente inferiori, di zingari, disabili, malati di mente, testimoni di Geova, comunisti, omosessuali, massacrati e uccisi, ai milioni di individui impiegati come cavie in sperimentazioni scientifiche e mediche, ai morti per fame, per stenti e malattie.
Non possiamo dimenticare, non possiamo non trasmettere la conoscenza di questi crimini alle nuove generazioni per i quali la giornata della memoria deve essere un invito a riflettere, un veicolo di educazione ai valori della pace, del rispetto della diversità, della dignità di ogni individuo.