Chiesa: il Papa si dimette, le reazioni in Calabria
Non si sono fatte attendere le reazioni, dall'interno della Chiesa calabrese, alle dimissioni del papa Benedetto XVI. Il vescovo di Lamezia Terme Luigi Antonio Cantafora, ha detto di avere appreso, mediante i mezzi di comunicazione, della decisione di Benedetto XVI. " Tale decisione - ha detto - ci ha colto di sorpresa. Sento di dover esprimere tutta la mia filiale gratitudine per un ministero così luminoso con cui Benedetto XVI ha guidato la Chiesa Universale. Assicuro la vicinanza e il sostegno nella preghiera da parte di tutta la Chiesa di Lamezia Terme. Noi tutti porteremo nel cuore - ha detto - il ricordo vivo della visita che Sua Santità ha voluto compiere lo scorso anno. Il Signore, Pastore Eterno, lo ricompensi per le fatiche e il tanto bene compiuto durante questi otto anni di pontificato.
Affidiamo i passi di Sua Santità Benedetto XVI e di tutta la Chiesa all'intercessione della Madre di Dio". l'arcivescovo di Rossano-Cariati, Santo Marciano', ha commentando la notizia sostenendo che la dichiarazione del Papa "è giunta del tutto inattesa e ha colpito profondamente i cristiani e, certamente, tutti gli uomini. Dalle parole con cui il Papa rinuncia al ministero di vescovo di Roma - ha aggiunto - traspare la decisione sofferta ma serena dell'uomo di Dio che ha sempre vissuto il suo ministero con spirito di servizio, di dedizione, di amore. Sembra riecheggiare, in questa dichiarazione, quanto egli disse nel primo istante dalla sua elezione a Pontefice, quando si era definito "un umile operaio nella vigna del Signore".
"L'amore che il Santo Padre dimostra oggi alla Chiesa - ha aggiunto mons.Marcianò - non è rinunciatario ma profondamente umile. È la concretizzazione più impensabile ma più autentica dell'umiltà con la quale egli ha servito e continua a servire: l'umiltà di chi è talmente convinto che Dio regge la storia da non sentire indispensabile nulla, neppure il proprio ruolo. È un grande atto di fede che ci raggiunge proprio nel cuore dell'Anno della fede. Sento che siamo chiamati tutti - presbiteri e religiosi, famiglie e laici, anziani e bambini - ad accogliere il passo di Benedetto XVI con profondo e affettuoso rispetto, ponendoci in silenzioso ascolto di un evento che già appare come un altissimo atto di amore del suo ministero e del suo magistero". (AGI)