Dimissioni Benedetto XVI, Oliverio: atto che deve scuotere le coscienze
“Apprendere una decisione storica e, per certi versi, rivoluzionaria come quella maturata e assunta da papa Ratzinger di abdicare in vita ed in piena libertà al governo della Chiesa, è come ricevere, all’improvviso, un pugno nello stomaco e rimanere senza fiato per alcuni minuti”.
E’ questo lo stato d’animo con cui il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio è venuto a conoscenza della notizia dell’annuncio delle dimissioni di Papa Benedetto XVI.
“In un primo momento -ha aggiunto Oliverio- non volevo crederci. Poi, col passare dei minuti, ne ho preso atto con grande rispetto e con la consapevolezza di quali e quante possano essere state le ragioni che hanno portato il Santo Padre ad assumere una decisione così clamorosa ed inaspettata. Alla mia mente è subito riaffiorato il ricordo vivo di quel mercoledì 30 marzo 2011 quando fui ricevuto ufficialmente dal Papa in Vaticano insieme all’arcivescovo di Cosenza, Monsignor Salvatore Nunnari e a don Enzo Gabrieli, postulatore della Causa di Beatificazione di Gioacchino da Fiore, in occasione dell'anniversario della morte quest’ultimo avvenuta il 30 marzo del 1202. In quell’occasione ebbi il privilegio di consegnare personalmente nelle mani di Sua Santità il numero speciale monografico della nostra rivista interamente dedicata all’Abate. Fu l’incontro con un uomo di grande statura morale e spirituale e, nello stesso tempo, umile ed estremamente gentile, particolarmente attento e curioso di conoscere i problemi della nostra terra. Non dimenticherò mai il suo volto aperto e sorridente”.
“Oggi, di fronte ad un gesto così clamoroso ed inatteso –conclude il presidente della Provincia di Cosenza- avverto un forte turbamento, sia come uomo che come pubblico amministratore. Ritengo che un atto così straordinario e sconvolgente debba scuotere le coscienze di tutti, laici e credenti, ed indurre ad una riflessione molto seria e profonda. La storia intera, ne sono certo, rimarrà profondamente segnata da questo gesto”.