Catanzaro: Wanda Ferro incontra il comitato “La strada che non c’e’”
I manifestanti del comitato “La strada che non c’è” sono stati ricevuti questa mattina a Palazzo di Vetro dal presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, insieme ai tecnici– il dirigente Area tecnica dell’Ente ing. Gennaro Amato, il dirigente del settore Viabilità Lametino ing. Eugenio Costanzo, il dirigente del settore Viabilità Catanzarese ing. Francesco Marvaso, il direttore dei lavori ing. Giovanni Angotti – per fare il punto sui lavori per la realizzazione della strada del Medio Savuto. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dell’impresa, i consiglieri provinciali Enzo Bruno, Giuseppe Maida e Cosimo Femia, i consiglieri regionali Vincenzo Ciconte e Domenico Talarico. Il presidente Ferro, che ha ricevuto il comitato anche su richiesta dei sindaci di Marcellinara, Serrastretta, Cicala, Carlopoli, Soveria Mannelli, Tiriolo e Gimigliano, ha ribadito il grande impegno dedicato dall’Amministrazione Provinciale alla realizzazione dell’importante arteria, che una volta ultimata consentirà di tagliare l’area centrale della Calabria in alternativa all’autostrada, collegando rapidamente Catanzaro all’entroterra cosentino, e togliendo dall’isolamento le comunità del Reventino.
Mentre sta per essere ultimato il primo lotto, che parte dalla provincia di Cosenza per arrivare fino a Decollatura, con scadenza lavori prevista a fine settembre, a Palazzo Alemanni, è stato siglato ieri dal presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e dal presidente della Provincia Wanda Ferro il disciplinare per il trasferimento delle risorse per complessivi 100 milioni di euro, inseriti nel Piano per il Sud, tra cui il secondo lotto della strada del "Medio Savuto" per 70 milioni di euro, per ulteriori 6 km che consentiranno di arrivare fino a San Pietro Apostolo. Per realizzare l’ultimo tratto, che completerà il collegamento fino a Marcellinara e quindi alla statale “dei due mari” e al capoluogo, sono già disponibili 22 milioni per realizzare il lavoro propedeutico, ma poi occorreranno risorse per 300 milioni di euro per le quali si dovrà impegnare il prossimo governo nazionale. “Grazie al lavoro del governatore Scopelliti e dell’ex ministro Matteoli, il precedente governo ha inserito il finanziamento di quest’opera nel piano per il Sud, ed ora le anticipazioni delle somme del 25 percento sono pronte ad arrivare nelle casse della Provincia per fare partire i nuovi lavori. Il nuovo impegno assunto dal presidente Scopelliti - ha detto Wanda Ferro – è stato proprio quello di chiedere con forza al prossimo governo il finanziamento di 300 milioni di euro per l’ultimazione di quest’opera strategica per l’area centrale della Calabria”.
Insieme ai tecnici si è quindi fatto il punto sui lavori di realizzazione del primo lotto, della lunghezza complessiva di circa 9 km, compreso tra la statale 616 in provincia di Cosenza e la provinciale per Decollatura, finanziato per quasi 103 milioni di euro.“Un lotto sul quale si sta lavorando alacremente, tenuto conto delle difficoltà che condizionano fisiologicamente ogni cantiere, dalle condizioni metereologiche alle difficoltà di natura tecnica che emergono in corso d’opera. In ogni caso la scadenza dei lavori è fissata per il mese di settembre di quest’anno, e solo passato quel termine potremo contestare eventuali ritardi all’impresa”.
E’ stato poi l’ing. Angotti, direttore dei lavori, ad illustrare le problematiche di natura tecnica che hanno creato difficoltà di esecuzione e lievi ritardi. Il problema principale è stato causato dal uno sgrottamento della calotta che si è verificato all’interno della galleria, di circa 900 metri, in corso di realizzazione. Per risolvere il problema è stato necessario effettuare uno studio ingegneristico specialistico con una serie di sondaggi e di indagini geologiche molto approfondite, che hanno consentito di intervenire consolidando dall’alto la calotta della galleria e mettendola quindi in sicurezza. Un altro problema ha riguardato la presenza di un’area, nei pressi dello svincolo di Decollatura, sottoposta a sequestro da parte della magistratura per la presenza, prima dell’espropriazione del terreno da parte della Provincia, di una discarica abusiva di rifiuti tossici. L’area è stata restituita all’ente soltanto due mesi fa ed è stato necessario quindi completare l’iter autorizzativo con l’Asp per procede alla rimozione dei rifiuti pericolosi attraverso una ditta specializzata.
E’ stato anche necessario rimuovere alcune interferenze, come la sistemazione del sistema fognario di Decollatura, per la quale l’Amministrazione di quel Comune ha ricevuto un finanziamento da parte della giunta Scopelliti L’ing. Angotti ha spiegato che, nonostante questi ritardi, entro la fine dell’anno il primo lotto potrà essere inaugurato, un termine che tiene conto della scadenza contrattuale prevista a settembre e di ulteriori due mesi che, per previsione di legge, possono essere concessi all’impresa per le rifiniture. I rappresentanti del comitato hanno ringraziato la Provincia di Catanzaro ed il presidente Wanda Ferro per quanto realizzato finora, e per essere riuscita, insieme al governatore Scopelliti, a far destinare dal governo nuove ingenti risorse per il finanziamento della strada. “Quella del Medio Savuto – ha detto il presidente Ferro – non merita di essere più chiamata la ‘strada che non c’è’, perché almeno per quanto riguarda la parte di competenza della Provincia di Catanzaro si appresta ad essere una realtà. Io ho mantenuto l’impegno assunto con i cittadini rispetto all’ultimazione del primo tratto e al finanziamento del secondo, ora dovrà essere il nuovo governo ad assumersi la responsabilità di completare l’opera fino a Marcellinara.
Non a caso abbiamo destinato 22 milioni di euro proprio per le attività preliminari, infatti abbiamo voluto responsabilizzare il prossimo governo allo stanziamento delle risorse necessarie per ulteriori 300 milioni di euro”. Infine è stato messo in chiaro che è ben diversa la situazione del tratto della “Medio Savuto” che riguarda il territorio cosentino fino a Piano Lago, della quale è stato realizzato un troncone dalla Comunità Montana del Savuto che ha subito cedimenti strutturali e che è stata al centro di una importante inchiesta giudiziaria. Per quel tratto di strada la Provincia di Catanzaro non ha alcuna competenza, e non rappresenta quindi il giusto interlocutore.