Camera di commercio di Crotone, i dati di Movimpresa sulle imprese artigiane
L'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Crotone ha elaborato i dati relativi alle iscrizioni, cessazioni e variazioni di imprese intervenute nel corso dell’anno 2012 (Movimprese). Tali elaborazioni rientrano tra le diverse attività di analisi e studio messe in atto dall´ente camerale al fine di approfondire la conoscenza del sistema economico provinciale sia in chiave strutturale che congiunturale. I dati sulla demografia delle imprese, unitamente agli altri dati forniti nel corso dell'anno, consentono alle istituzioni operanti sul territorio di tastare il polso dell'economia locale e programmare idonei interventi per lo sviluppo della provincia.
Diminuiscono le imprese artigiane che passano dalle 3.437 del 2011 alle 3.385 del 2012, registrando una perdita di 52 imprese. Le 228 nuove iscrizioni sono state vanificate dalle 280 imprese cessate nel 2012 (260 al netto delle cancellazioni d’ufficio), facendo registrare un tasso di sviluppo negativo dello 0,93%.
“Ancora una volta, purtroppo, siamo in dovere di pubblicare delle statistiche negative – è il commento del presidente dell’Ente camerale Vincenzo Pepparelli – In aggiunta ai dati divulgati nelle scorse settimane che dipingevano una situazione a tinte fosche per l’intero panorama delle imprese, giungono oggi i dati sul settore artigiano. La demografia delle imprese artigiane relativamente all’anno 2012, mostra una forte criticità per un settore fondamentale per l’economia del territorio. Ancora una volta si sente forte la necessità di supportare le imprese con azioni forti finalizzate a favorire l’accesso al credito, la sicurezza del contesto in cui operano, la sburocratizzazione. Le istituzioni devono stare accanto agli imprenditori in questa particolare contingenza di criticità favorendo, soprattutto, il consolidamento delle imprese già esistenti”.
I comparti maggiormente rappresentativi dell’universo artigiano risultano essere: costruzioni 38,6%, attività manifatturiere 25,1%, altre attività di servizi 10,7%, commercio all’ingrosso e al dettaglio 8,1%, trasporto e magazzinaggio 6,8%, attività dei servizi di alloggio e ristorazione 5,4%.
Pur registrando un tasso di sviluppo negativo (-1,26%), la ditta individuale si conferma la forma giuridica più diffusa anche tra le imprese artigiane, contando ben 2.893 imprese.
A far registrare il tasso di sviluppo maggiore (+5,68%) sono le società di capitali che, tuttavia, in valore assoluto contano solo 92 unità, quattro in più rispetto al 2011. È pari a zero invece, il tasso di sviluppo delle società di persone e delle imprese con altre forme giuridiche.
Il sistema artigianale provinciale risulta quindi composto per l’85,5% da ditte individuali, per l’ 11,6% da società di persone, per il 2,7% da società di capitali e per il restante 0,2% da imprese con altre forme giuridiche.