Gdf Vibo: bilancio 2012 nel contrasto all’evasione fiscale

Vibo Valentia Attualità

Nel 2012 scoperti redditi non dichiarati per 103 milioni e un’evasione all’Iva per 28 milioni, mentre sul fronte della lotta agli sprechi di denaro pubblico intercettati finanziamenti illecitamente percepiti per 3 milioni. 16 le persone denunziate all’Autorità Giudiziaria per reati fiscali, 429 per frodi in danno dello Stato, dell’Unione europea e degli Enti locali. Arrestati 7 tra imprenditori e commercialisti per bancarotta fraudolenta; sgominata una banda di truffatori che creava false identità per accedere a crediti, finanziamenti acquisti rendendosi poi irreperibili. Sequestrati e/o confiscati beni alla criminalità organizzata per 19 milioni di Euro. Scoperto Ammanco presso la Provincia di Vibo Valentia. Arrestati due latitanti.

Tempo di consuntivi per la Guardia di Finanza Vibonese, a conferma di un impegno operativo coerente con il profilo strategico del Corpo forza di polizia economico-finanziaria, sempre volto alla tutela dell’integrità del bilancio pubblico nella duplice salvaguardia delle entrate fiscali e della corretta destinazione dei finanziamenti pubblici. Sono state eseguite 441 attività ispettive (verifiche e controlli) in materia di imposte sui redditi e di Iva, che hanno consentito di constatare materia imponibile sottratta all’imposizione sui redditi per oltre 103 milioni, nonché un’evasione I.V.A. per circa 28 milioni di euro, con un incremento medio rispetto al 2011 del 56%.

I Finanzieri hanno inoltre eseguito 1851 controlli sull’obbligo del rilascio dello scontrino e della ricevuta fiscale, che hanno portato alla scoperta di 751 violazioni, quasi tutte derivanti dalla mancata emissione del documento fiscale: le violazioni sono state accertate nel 47% circa dei controlli sullo scontrino fiscale e nel 40% di quelli sulla ricevuta fiscale. La lotta al “sommerso d’azienda”, ossia all’individuazione dei fenomeni di totale sottrazione agli obblighi fiscali, ha portato all’individuazione di 31 evasori totali/paratotali, i quali hanno occultato redditi per oltre 81 milioni ed evaso IVA per oltre 9 milioni. Sono stati inoltre scoperti 85 lavoratori “in nero” e “irregolari”; le corrispondenti violazioni sono state contestate a 50 datori di lavoro.

Non meno rilevante sul piano strategico, per le implicazioni che ne derivano sulla finanza pubblica e sull’economia del Paese, è il contrasto a tutte le attività illecite che sottraggono risorse al sistema dei finanziamenti pubblici: si tratta di un vasto panorama di reati che minano il bilancio pubblico al pari dell’evasione fiscale e per questo sono meritevoli di analoghe strategie di contrasto.

L’azione svolta dalla Guardia di Finanza a tutela della Spesa pubblica ha portato, anche nel 2012, al conseguimento di importanti risultati, a riscontro di efficaci metodologie operative e, al tempo stesso, a conferma della persistenza di tali fenomeni illeciti nel vibonese. Per aver illecitamente ottenuto la concessione di finanziamenti e/o provvidenze pubbliche sono stati denunciati 429 soggetti responsabili di truffa aggravata per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro. In materia di incentivi al bilancio nazionale e/o locale, in particolare, sono state denunciate 421 persone che avevano fraudolentemente ottenuto provvidenze pubbliche per oltre 2,6 milioni.

Nell’ambito delle altre attività investigative svolte a tutela della spesa pubblica sono stati denunciati 74 soggetti residenti all’estero responsabili di aver indebitamente percepito Assegni Sociali per quasi 1,2 milioni, altresì in due distinte operazioni, sono state scoperte 7 aziende agricole che avevano proceduto alla fittizia assunzione di oltre 300 falsi braccianti agricoli; mentre nel settore dell’edilizia è stata riscontrata una frode, sempre connessa all’assunzione del personale dipendente, ammontante a circa 100 mila euro, con conseguente denuncia di 16 soggetti. Tutte posizioni e situazioni che, scoperte, hanno consentito agli Enti interessati di interrompere erogazioni indebite che gravavano sui bilanci della previdenza e di avviare i procedimenti di recupero delle somme illecitamente percepite.

Sono stati inoltre eseguiti 23 interventi, d’iniziativa o su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti, che hanno consentito di accertare danni erariali per oltre 5,5 milioni di euro. Nell’ambito dei controlli sulle “prestazioni sociali agevolate”, definizione che comprende tutta una serie di sussidi economici o materiali (affitti agevolati, esenzione dalle tasse universitarie, accesso all’edilizia popolare, gratuito patrocinio, buoni libro, ecc.) forniti da diversi enti pubblici (regione, provincia, comune, università, ecc) in relazione alla posizione reddituale dei richiedenti, sono state individuate 60 persone le quali, mediante dichiarazioni non veritiere, avevano ottenuto benefici non spettanti da parte delle amministrazioni competenti: sono i cosiddetti “falsi poveri”, noti alle cronache.

Il piano d’azione del 2013 prevede:

• il rafforzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, puntando alla qualità degli interventi e alla concretezza dei risultati, intesi nella loro funzione di recupero del credito erariale, centrando l’attenzione sui fenomeni evasivi e fraudolenti più diffusi (le frodi IVA, l’economia sommersa) e incrociando i dati e riscontri conseguiti in tutti i settori operativi del Corpo (dalle investigazioni di polizia giudiziaria, agli approfondimenti antiriciclaggio, alle segnalazioni provenienti da altri soggetti pubblici). Saranno inoltre aggrediti i fenomeni evasivi di massa, come ad esempio l’omesso rilascio di scontrini e ricevute fiscali e sarà intensificato il controllo economico del territorio, nell’ottica di tutelare non solo gli interessi dell’erario, ma anche quelli dell’economia sana da quanti praticano forme di concorrenza sleale (con l’abusivismo commerciale, l’utilizzo di manodopera in nero o irregolare, il mascheramento di attività commerciali con false organizzazioni non-profit);

• l’intensificazione del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, per intercettare tutte quelle condotte che sottraggono risorse nazionali e comunitarie a danno delle iniziative regolari e dei bisogni autentici, per ristabilire condizioni di equità sociale, per favorire lo sviluppo del territorio e delle sue comunità, per tutelare le fasce realmente deboli della popolazione, spaziando dai fenomeni più semplici (ad esempio, i falsi poveri) a quelli più complessi (ad esempio, le indebite percezioni di finanziamenti pubblici, gli appalti truccati, i reati contro la Pubblica Amministrazione, gli sprechi di denaro pubblico);

• il rafforzamento dell’attività di prevenzione e repressione della criminalità economico-finanziaria e dei traffici illeciti. Saranno intensificati gli sforzi operativi per contrastare la criminalità organizzata sotto il profilo economico-finanziario, mediante investigazioni mirate a prevenire la formazione di capitali di origine criminale e aggredendo i patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali. L’azione di servizio si concentrerà dunque sui percorsi dei flussi finanziari, sullo sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette e sui sequestri dei beni riconducibili alla criminalità. Proseguirà la vigilanza e il contrasto a ogni forma di abusivismo finanziario, ai fenomeni di usura, di riciclaggio e a tutti gli illeciti che possono alterare i corretti equilibri del mercato e le regole della concorrenza. Sarà mantenuta alta la guardia contro i fenomeni della contraffazione e dello sfruttamento del lavoro.