Incontro all’UMG presieduto dal prof. G. Battista De Sarro
Un nuovo incontro, volto alla formazione ed informazione sull’appropriatezza prescrittiva dei farmaci, si è tenuto nei giorni corsi presso il Campus Universitario di Germaneto, nell’ambito del programma di farmacovigilanza diretto dal professor Giovambattista De Sarro. Durante questo nuovo appuntamento si è discusso dell’utilizzo dei farmaci in ambito di asma e bronco pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), sull’appropriatezza delle prescrizioni, ma soprattutto sull’aspetto economico e pratico per chi opera in ambiente ospedaliero. Dopo una breve presentazione del convegno da parte di De Sarro, il professor Rosario Maselli (Ordinario di Malattie dell'apparato respiratorio, presso la Magna Græcia) ha presentato quelli che sono i “numeri” legati a queste malattie e che gravano sulla sanità pubblica. Circa 9 mld di euro è il costo di queste patologie per il nostro SSN, pari a 2.723 euro per paziente. Queste cifre spaventano ancora di più se si pensa che il costi legati alle ospedalizzazioni sono del 76%. Secondo Maselli i costi che affronta quindi la regione Calabria per queste malattie risultano davvero elevati. A seguire, la professoressa Maria Gabriella Matera (Dipartimento Medicina Sperimentale, Seconda Università di Napoli), ha catturato l’attenzione della platea con una splendida lezione magistrale sulla farmacologia dei farmaci utilizzati appunto nelle patologie su cui verteva il convegno. La professoressa ha ripercorso la storia dei farmaci utilizzati fin dagli albori della civiltà per la cura ad esempio dell’asma, primo fra tutti l’efedrina, farmaco simpaticomimetico, fino agli ultimi ritrovati (anticorpi monoclonali come l’omalizumab). Significative sono state le domande, poste a fine intervento dai partecipanti, sull’appropriatezza prescrittiva e sulla realtà economica legata all’utilizzo degli ultimi ritrovati anche nei primi stadi della malattia. Su quest’ultimo punto e su uno dei nuovi ritrovati per la terapia, appunto l’omalizumab, si è ampiamente soffermato anche il professor Girolamo Pelaia (Ordinario di Malattie dell'Apparato Respiratorio) che ha esposto le caratteristiche dei nuovi farmaci e le possibili associazioni con farmaci storici, ormai abbandonati, come la teofillina. Ne è seguito un ampio ed approfondito dibattito moderato sempre dal prof. Giovambattistta De Sarro. Dopo la parte relativa allo studio farmacologico, il professor Giorgio L. Colombo (afferente all’Ateneo di Pavia, Facoltà di Farmacia, e direttore della SAVE Studio Analisi Valutazioni Economiche, Milano), essendo più vicino al fattore economico della gestione del malato, ha presentato alcuni modelli lombardi sulla gestione e sul controllo del paziente e del farmaco, valutando l’utilizzo appropriato da parte del paziente, collegandolo alla prescrizione appropriata del medico di base e dello specialista e ponendo il punto sullo scarso utilizzo dei generici in Italia. A seguire il dottore Luigi Anastasio (Primario della U.O.C Medicina Interna di Vibo Valentia) ha descritto il ruolo dell’internista nella diagnosi e cura di queste patologie. Anastasio, dall’alto della sua pluriennale esperienza nella gestione di un reparto tanto complesso, ha puntato il dito contro la mancanza di preparazione e di valutazione strumentale del paziente, la spirometria ad esempio, che più di tutto il resto da una visione corretta della patologia, solo in pochissimi casi viene ad essere praticata, con danni e ritardi notevoli nella cura. Per concludere, ha riportato l’esempio di un paziente arrivato nel suo reparto con una riacutizzazione della BPCO, ma con varie comorbidità. “ Questo signore - ha detto Anastasio - riportava una terapia domiciliare di ben16 farmaci differenti. E si sa che tale quadro generale complicato è spesso causa di errori terapeutici dovuti alla scarsa collaborazione fra i diversi medici”. Le domande spontanee nate dallo stupore generale della platea sono state: e l’appropriatezza? E il medico di medicina generale che prescrive tutti questi farmaci, alla fine, che ruolo ha? Su queste domande il mea culpa, a nome dei MMG per la situazioni dovute al fatto che spesso non riescono effettivamente ad essere un valido filtro per i pazienti che davvero necessitano dell’intervento specialistico, è arrivato dal dottor Giuliano. Giuliano ha, altresì, ripreso la questione dei farmaci generici, precedentemente disquisita dal prof. Colombo, sottolineando come l’attuale scheda di segnalazione di reazione avversa “non consente nello specifico di far rilevare dalle autorità regolatorie il mancato effetto terapeutico di un farmaco generico”. Dopo aver brevemente mostrato gli step terapeutici per il trattamento dell’asma e della BPCO ( a seconda del livello di gravità), ha sottolineato come l’aderenza del paziente alla terapia, la sua capacità di utilizzare i devices che erogano il farmaco, siano fondamentali per rendere l’atto terapeutico del medico un atto “appropriato”. I lavori sono stati quindi conclusi da De Sarro che ha dato appuntamento a tutti al successivo incontro programmato per il 7 marzo.