Lavoro Calabria, Usb: istituire tavolo sindacale con Regione
Riceviamo e pubblichiamo lettera del presidente della Federazione Regionale USB Pubblico Impiego Calabria, Luciano Vasta indirizzata all’Assessore al Personale della Regione Calabria, Domenico Tallini e al Dirigente Generale del Personale Umberto Nucara:
"Con la firma del contratto avvenuto in questi giorni, si è sanata, finalmente, una ferita ancora aperta e, nel contempo, si è saldato un debito che la regione Calabria aveva contratto nei confronti di 350 lavoratori sinora ingiustamente considerati lavoratori di “serie B”.
Diamo atto a codesta Amministrazione, di aver saputo cogliere le istanze che come Federazione USB abbiamo più e più volte sostenuto per rimediare ad una sentenza della Corte Costituzionale, a nostro parere profondamente ingiusta. Si dice che le sentenze vadano attuate e non si commentate, per questo riconosciamo a questa Giunta regionale, di aver voluto bypassare i nefasti effetti che avrebbe prodotto l’applicazione della sentenza della Suprema Corte, mantenendo comunque le 36 ore e sanando la situazione attraverso l’emanazione di una apposita delibera. Siamo convinti, tuttavia, che tutto ciò, pur essendo importante, non basti e che le ingiustizie vadano sanate fino in fondo.
Le vicende di questi lavoratori sono note, ma forse è il caso di ripercorrere brevemente la loro storia.
Assunti come lavoratori Lsu-Lpu nel 1998, con qualifiche di B, C e D (a seconda del titolo di studio posseduto, diploma di scuola media, maturità o laurea), hanno vissuto 10 anni di precariato e, conseguentemente, di incertezza assoluta, con contratti rinnovati anno dopo anno, fino al 2008, quando, finalmente sono stati stabilizzati, ma a sole 24 ore e, soprattutto, con l’azzeramento dei titoli di studio, di tutte le professionalità possedute, di quelle acquisite negli anni, e con l’inquadramento per tutti quanti al livello più basso, B1, mettendo in atto, così, una gravissima discriminazione nei loro confronti. L’impugnativa alla Corte Costituzionale, successiva alla stabilizzazione a 36 ore del 2010 e la conseguente sentenza negativa, hanno costituito l’ennesimo attacco a questi lavoratori, i quali, ancora una volta, hanno subito la mortificazione di essere considerati sempre più lavoratori di “serie B”.
Oggi, con la firma del contratto, si sana una parte delle ingiustizie perpetrate nel corso degli anni nei loro confronti, ma, come detto, a nostro avviso, la partita non può chiudersi qui. L’attenzione dimostrata da codesta amministrazione e le parole pronunciate dall’Assessore ai lavoratori al momento della firma del contratto, ci autorizza a riproporre, con più forza quello che da oggi diventa il nostro obiettivo primario: il problema dell’inquadramento di questi lavoratori.
E’ notorio, infatti, che tutti loro, malgrado il disprezzo mostrato nei loro confronti, quando nel 2008 l’allora governo della regione li ha scaraventati al gradino più basso dei livelli professionali, è notorio, dicevamo, che i lavoratori in questione, hanno sempre e comunque mostrato un così grande attaccamento al lavoro e all’istituzione regionale e mostrato un così grande senso di responsabilità, da continuare in ogni caso a svolgere mansioni non certo da commessi, secondo il loro nuovo inquadramento, ma da Funzionari con responsabilità anche gravose.
Ecco, allora, che riteniamo sia arrivato il momento di porre rimedio anche a quest’altro aspetto, sedendoci tutti insieme attorno ad un tavolo (amministrazione e rappresentanti dei lavoratori), per studiare congiuntamente quali siano gli spiragli nei quali incunearsi tra i divieti che la normativa vigente impone in materia di passaggi tra le aree.
Una cosa, però, codesta amministrazione può fare e da subito in favore di questi lavoratori, nelle more che venga istituito il tavolo sindacale e trovata la soluzione per l’inquadramento alle Aree superiori: decidere di far accedere questo personale alle progressioni economiche all’interno dell’area, operazione consentita dalla normativa vigente, che costituirebbe un segnale importante da parte della Giunta regionale, in continuità con la firma del contratto, e che permetterebbe a tutti loro di sentirsi, finalmente, lavoratori della regione Calabria a tutti gli effetti.
Siamo certi che ci sia la volontà per giocare anche quest’altra partita, affrontando e provando a risolvere insieme i problemi. In attesa della convocazione per un primo confronto, porgiamo cordiali saluti”.
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