Italia Nostra, mobilitazione per le le linee ferroviarie joniche
"Da una ventina di anni a questa parte, assistiamo impotenti ad una progressiva riduzione del volume di traffico ferroviario lungo la linea jonica anche a causa di una politica nazionale dei trasporti tesa ad incentivare e favorire l’alta velocità in una parte del Paese (nel centro e nord) ed il trasporto privato su gomma (nel sud). Dato che l’attenzione delle Istituzioni sul fronte “infrastrutture” negli anni è stata piuttosto tiepida e poco convincente, salvo rare eccezioni, Italia Nostra auspica che una significativa, pacifica rivoluzione culturale, per usare una felice espressione del prof. Settis “azione popolare”*, coinvolga i cittadini così da farsi carico del problema, con senso di partecipazione responsabile, dal momento che le conseguenze del pesante isolamento da infrastrutture, del diritto negato alla mobilità pubblica, riguardano tutti e non solo i pendolari, costretti ad affrontare ogni giorno pesanti difficoltà per motivi di lavoro". E' quanto si legge in una nota di Italia Nostra, a firma di Teresa Luguori.
I cittadini, in particolare gli abitanti del versante jonico, dovrebbero impegnarsi per ottenere un confronto diretto con il Ministero dei Trasporti, Trenitalia, R.F.I e con la Regione Calabria per chiedere ragione di una politica dei Trasporti assolutamente inadeguata, in controtendenza rispetto alle politiche comunitarie che privilegiano il trasporto ferroviario rispetto a quello gommato.
"L’associazione - continua Italia Nostra - propone all’assessore regionale ai Trasporti, che ha fatto un sopralluogo nei giorni scorsi sul treno regionale Reggio Calabria- Lamezia –Cosenza, di percorrere la tratta ferroviaria Catanzaro Lido- Crotone-Sibari su una veloce e moderna “littorina”, pulita e decorosa, come quelle che attualmente viaggiano lungo tale tratta!
Arrivato a Sibari, se volesse poi recarsi a Metaponto in treno per proseguire per Taranto, l’assessore proverebbe l’emozione di trasbordare su un autobus per arrivare alla vicina Metaponto, dato che è sospeso il servizio sulla tratta Sibari-Metaponto. Potrebbe così sperimentare l’efficiente servizio di collegamento ferroviario lungo l’antica, anzi l’antiquata, linea jonica, per la cui elettrificazione da Melito Porto Salvo a Sibari sono stati stanziati ben 80 milioni di euro, rimasti solo sulla carta.
Una linea ferroviaria fantasma, diventata l’ombra di quello che era uno scalo tra i più vivaci e movimentati per traffico merci e passeggeri.
I cittadini non chiedono la luna: le infrastrutture ferroviarie già esistono, vanno solo dotate di servizi più efficienti, di vetture moderne, pulite e con orari consoni alle esigenze dei passeggeri. L’aumento del volume del traffico sarebbe immediato e non si potrebbe più parlare di perdite economiche, alibi di comodo per coprire una politica di disimpegno nei confronti del trasporto ferroviario calabrese, servizio pubblico, indispensabile fattore di crescita sociale, culturale, economica del territorio.