Cosenza, i Giovani democratici analizzano il voto delle politiche
"Le urne del 24 e 25 Febbraio, hanno consegnato un’Italia al momento ingovernabile e senza una maggioranza forte e decisa". E' quanto scrivono in una nota i Giovani democratici di Cosenza.
"Il Centrosinistra e il Partito Democratico, guidato da Pierluigi Bersani - continua la nota - non è riuscito ad ottenere i risultati ambiti per rilanciare il Paese, anzi nonostante abbia ottenuto seppur una minima percentuale di voti in più rispetto agli altri partiti, dal punto di vista politico ne è uscito sconfitto.
Le attese erano ben altre. Si è riusciti, per quanto concerne il collegio calabrese, di perdere nonostante una destra che ha fallito su più fronti, basti pensare ed analizzare le varie emergenze quali la sanità, l’ambiente, i trasporti, l’occupazione e il disastro che ha provocato il “modello Reggio” con l’epilogo del commissariamento del comune di Reggio Calabria.
Il Partito Democratico può annoverare, oggi, grazie all’impegno e al continuo radicamento dei Giovani Democratici, tanti giovani amministratori e tanti altri giovani impegnati attivamente all’interno del Partito. Questo elemento deve rappresentare una risorsa, un valore aggiunto.
E’ necessario, ed ormai non rinviabile - continuano i Gd - un impegno diretto al fine di promuovere e costruire una nuova proposta politica che sia credibile e realizzabile.
Per molto tempo e in molte occasioni è stato chiesto a noi giovani di essere responsabili, sostenendo in maniera leale il PD in qualsiasi scelta e competizione; lo abbiamo fatto tacendo colpevolmente sulle reali problematiche che affliggono la società.
Ora Basta! Vogliamo essere irresponsabili, perché se la responsabilità ha prodotto tutto ciò, è arrivato il momento di invertire la rotta. I Giovani Democratici devono mettersi sulla corsia del cambiamento vero, con coraggio e con convinzione, perché questo è il momento di prendere decisioni forti, autorevoli e andando anche contro chi, oggi, tiene abilmente legati quei meccanismi di rinnovamento che impediscono di far fronte a questa crisi di identità che attualmente vive il PD. C’è necessità di dire, con estrema chiarezza, che l’attuale nomenclatura ha ormai esaurito la propria forza non solo elettorale, considerato e constatato la sonora sconfitta protratta alle ultime regionali ma anche perpetuata adesso alle elezioni politiche.
Per troppo tempo questa classe dirigente ha determinato tutte le scelte degli ultimi decenni provocando una “cristallizzazione” attorno la propria persona non favorendo la possibilità ad altri di poter crescere di poter trovare nuovi spazi. Questa gestione della politica ha creato un vuoto e una contrapposizione solo sulla persona e questo rappresenta la negazione della politica stessa.
Bisogna dire, ancora, basta: alle solite nomenclature; nell’essere “avvocati” nelle scelte ed azioni sbagliate del Partito e di chi ne occupa le cariche; alle decisioni prese dai soliti noti per spartirsi le cariche attuali e quelle, addirittura, future.
Non vanno tante altre cose, ma oggi è giunto il momento in cui i Giovani Democratici devono avere il coraggio di dire queste cose; lo scopo principale ed ambizioso non è quello di vincere primarie e congressi bensì, quello di essere protagonisti delle scelte, al fine di lavorare per una comunità, per un’Italia migliore e che merita, sicuramente, di più.
È, pertanto, di primaria importanza promuovere un’azione politica e culturale che riempi di contenuti la nostra macchina organizzativa, così da costruire una forte identità politica, senza la quale appare difficile immaginare un reale cambiamento. Deve essere messo in atto un’incisiva, rivoluzionaria ed eccentrica campagna tematica, tramite la quale interfacciarsi con il mondo dell’associazionismo e dell’impegno civile.
Noi giovani, dobbiamo essere garanti di un nuovo patto con la società civile, aprendo le porte a tutti coloro che sottoscrivono le nostre battaglie, condividono le nostre idee, ma che fin ora, per colpa di questa classe dirigente sono stati tenuti fuori.
Crediamo che oggi, più che mai, si devono instaurare condizioni tali per creare le giuste sinergie, con la convinzione che, ponendo la nostra sfida solo sul conflitto generazionale e anagrafico o peggio ancora personale ne usciremmo con le ossa rotte e sicuramente sconfitti.
Il ruolo della nostra organizzazione non avrebbe senso, se privo di un’azione condotta dentro i luoghi del disagio e della disaffezione verso questa politica.
L’esito di queste elezioni, e la grave crisi socio-economica che viviamo, costituiscono un appuntamento e una opportunità per la nostra generazione di riappropriarci del nostro futuro.
La nostra azione non si conclude con la stesura di questo documento, ma sarà solo l’avvio di un nuovo corso.
Saremo - concludono i Gd - al fianco di tutte quelle forze che si metteranno in gioco per realizzare finalmente un’idea, un progetto, una rete, per una Calabria diversa e che merita di più".