Mense scolastiche: Abramo, “il comune non poteva fare di più, la fascia di esenzione alzata dal 12 al 15%”
Il sindaco Sergio Abramo è intervenuto, con una dichiarazione, sul problema del servizio di refezione scolastica.“La disastrosa situazione finanziaria del Comune, da me ereditata a maggio dello scorso anno, non consentiva obiettivamente di fare di più in materia di refezione scolastica. La soluzione più comoda, stante la necessità di rientrare nel Patto di Stabilità, sarebbe stata quella di cancellare il servizio, affidandolo all’autonomia gestionale di ogni singola scuola, come avviene peraltro in altre realtà italiane. Non ce la siamo sentita di interrompere un servizio sicuramente importante e, dopo avere vagliato altre ipotesi, abbiamo deciso di bandire una gara che assicurasse la continuità e la qualità delle prestazioni, nonché un prezzo contenuto da fare coincidere con il ticket, trattandosi di un servizio a domanda individuale. Abbiamo fatto di più, ampliando la fascia dell’esenzione che precedentemente era del 12%, portandola al 15%, salvaguardando così le aree di maggiore sofferenza della società.
Non mi piace fare esempi, ma nella vicina città di Crotone, amministrata da un colore politico diverso dal nostro, l’esenzione viene assicurata solo ai portatori di handicap e anche coloro che sono sotto i 1.500 euro di ISEE pagano 20 euro. Per non dire che gli scaglioni più alti a Crotone prevedono un costo (rispettivamente di 70 e 80 euro) maggiore di quello spuntato a Catanzaro.
Comprendo le preoccupazioni delle famiglie che, colpite da una crisi senza precedenti, sentono il peso anche di questo costo. Ma, lo ripeto, il Comune non poteva fare di più. Gli obiettivi principali che ci eravamo posti sono stati, a mio parere, raggiunti: costo contenuto dei pasti (che solo una gara tra concorrenti poteva garantire), garanzia assoluta sulla qualità (certificata anche dall’Asp), allargamento della fascia di esenzione dal 12 al 15%.
Devo infine sottolineare che l’assessore Stefania Logiudice si è insediata alla pubblica istruzione ben dopo l’espletamento di tutto l’iter burocratico per il servizio mensa e ben dopo che sono stati fissati tutti i criteri della strutturazione di tale servizio e quindi, non può essere indicata come l’artefice del bando. Tutta l’attuale Amministrazione condivide un’impostazione che avevamo dato, tutti assieme, prima della sospensione dovuta alla sentenza del TAR. E’ inutile dire che confido sulla comprensione dei cittadini che, spero, percepiscano lo sforzo che stiamo facendo per risollevare le sorti della città.
Sono del tutto fuori luogo argomentazioni demagogiche tirate in ballo in questi giorni, perché tutti sanno che proprio questa Amministrazione sta operando tagli e risparmi considerevoli su tutte le spese (fitti passivi, finanziamenti ai gruppi, tagli alle spese elettriche e telefoniche).
Un’azione che ci ha consentito di risanare le casse del Comune in pochi mesi e di rientrare nel Patto di Stabilità. Ma, lo ripeto, mi appello al senso di responsabilità dei cittadini e delle forze politiche. Noi contiamo di ripagare i sacrifici con un miglioramento visibile dei servizi e della qualità della vita, con particolare riferimento proprio al mondo della scuola dove, pur in carenza di risorse, stiamo lavorando per la ristrutturazione, riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici con più criticità”.