Catanzaro nel cuore. Cardiochirurgia: ma Scopelliti quando firma?
Riceviamo e pubblichiamo una nota del Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”in merito al mantenimento di undici posti-letto di Cardiochirurgia presso l’Ateneo catanzarese:
“Troppe parole, false promesse, ingannevoli rassicurazioni ed uno sgamato politichese sembrano caratterizzare la vicenda della Cardiochirurgia. Tant’è che dal governatore Peppe Scopelliti finora non abbiamo visto nessuna traduzione in fatti concreti rispetto alla soluzione prospettata, che prevede il mantenimento di undici posti-letto presso l’Ateneo catanzarese e la contestuale creazione di nove posti-letto presso l’Ospedale Morelli di Reggio Calabria con dipendenza diretta dall’Università “Magna Graecia”.
Ad oggi però rimane soltanto l’eco, e nulla più, di parole pronunciate sotto i fumi dell’ultima campagna elettorale. Parole che via via hanno assunto connotati mutevoli: della speranza prima, della garanzia poi, e ancora dell’illusione fino ad arrivare al dileggio. Non vorremmo che quelle stesse parole arrivassero ad incarnare il significato dell’ennesimo inganno ai danni della nostra città e dell’intera Calabria.
Dunque, cosa aspetta Scopelliti a firmare il protocollo d’intesa che così pomposamente, e alla presenza del Prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, ha dichiarato di voler firmare nella forma e nella soluzione sopra menzionate?
Eravamo rimasti a dei semplici e banali dettagli da limare onde poter procedere alla sospirata firma. Ma da semplici e banali che erano, quei dettagli sembrano essersi trasformati in un alibi. L’ennesimo?
Siamo allergici a qualsiasi forma di politichese e di potere manipolatorio. Pertanto il governatore della Calabria dimostri di essere consequenziale e di firmare questo benedetto protocollo che garantisce la Cardiochirurgia a Catanzaro. Il sindaco Abramo, la presidente Ferro, gli assessori regionali, i parlamentari tutti, mostrino maggiore vivacità e un pizzico di brio nelle loro sollecitazioni. Tanto più che trattandosi di vicende legate alla salute non è consentito a nessuno giocarci sopra brandendo il maglio del ricatto, utilizzando ad esempio i lavoratori della Fondazione Campanella. E’ bene ricordare che da questa firma dipendono anche la sorte di migliaia di pazienti oncologici e il destino di 270 famiglie della Fondazione, che dovrebbe avere un nuovo inizio, un rinnovato piano d’azione, magari ripartendo anche da una nuova denominazione (noi proponiamo di intestarla a Renato Dulbecco).
Il governatore non pensi nemmeno lontanamente che allungando i tempi delle sue manovre, così come sta facendo, la questione della cardiochirurgia e della sanità cada nel dimenticatoio. Firmi questa intesa per come è stata definita tra le parti in occasione del tavolo mediato dal Prefetto. Forse avrà perso la penna fra gli attrezzi della sua nuova palestra! Gliela forniamo noi, la penna. Purché firmi. Senza perdere un giorno in più.”