Trapianti: svolto il primo incontro del progetto “Un donatore moltiplica la vita”
Si è svolto il primo incontro del Progetto “Un donatore moltiplica la vita” organizzato dal Centro Regionale Trapianti, nell’ambito della campagna nazionale di sensibilizzazione alla donazione degli organi, promossa dal Ministero della Salute. Presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico “R.Piria" di reggio Calabria, i relatori si sono alternati, rispondendo alle domande degli alunni delle quinte classi del presidio scolastico sui temi della donazione, della responsabilità e della solidarietà. Il Direttore del Centro Regionale Trapianti, Pellegrino Mancini, ha evidenziato l’importanza della donazione degli organi: “Il Centro Regionale Trapianti, gestisce una lista d’attesa unica regionale per i trapianti di rene e gli innesti corneali.
Inoltre, il CRT è responsabile dei rapporti con l’Organizzazione Centro Sud Trapianti che ha sede presso il Policlinico Umberto I di Roma, per l’assegnazione in eccedenza degli organi donati e prelevati dal donatore che non sono stati trapiantati in Calabria, a causa della mancanza di un programma di trapianto specifico per alcuni organi (cuore, polmone, fegato,pancreas, intestino). Abbiamo una media di 20 donatori l’anno, con il 40% di opposizione alla richiesta di donazione degli organi.
Permane una forte resistenza, anche se nel 2012, siamo riusciti in Calabria a raccogliere 11 mila adesioni, con l’inserimento dei nomi sul sito del Ministero della Salute. Oggi i pazienti che sono in attesa di un trapianto di rene, nella nostra regione, sono 144 e l’intervento è necessario per i soggetti al fine di lasciare la dialisi e riprendere una vita normale. L’incontro odierno è servito ad informare sul problema della donazione e sulle modalità di procedura per effettuare la dichiarazione di volontà. La legge italiana è stata definita ultragarantista per il donatore”.
Italia Albanese,coordinatore ospedaliero Azienda “Bianchi Melacrico Morelli” – U.O.C. Rianimazione ha spiegato gli aspetti tecnici della donazione: “Il coma è la perdita di coscienza temporanea, dunque reversibile. La morte celebrale è un danno grave, diffuso e irreparabile, dove il paziente viene mantenuto in vita attraverso la somministrazione di farmaci e la macchina per respirare. In questo caso, dopo un processo lungo e complesso, con l’inserimento di un’apposita commissione formata da tre specialisti, nominati dalla Direzione Sanitaria, viene certificata la morte celebrale. È importante sottolineare che una donazione multiorgano coinvolge circa 300 persone che vengono attivate ognuno per la propria parte, con spirito di solidarietà e collaborazione”.
Gaetano Gebbia, ha portato la sua testimonianza di rappresentante del mondo dello sport: “Lo sport si inserisce in queste iniziative su tre livelli. Innanzitutto per la partecipazione con un’adeguata informazione. In Italia gli sportivi sono 20 milioni, 7 milioni tesserati con le Federazioni, un’atleta è identificato come un potenziale donatore, tutti coloro che hanno la fortuna di essere stati trapianti e poter riprendere una vita normale, hanno bisogno di un’attività sportiva adeguata. Lo sport ha una grande responsabilità ed un impegno importante nei confronti della donazione”.
Il Dirigente scolastico dell’Istituto, Francesco Barillà ha spiegato l’importanza dell’incontro: “La donazione è una scelta giusta e difficile. Un problema che potrebbe coinvolgere ognuno di noi. Comporta un sacrificio, ma anche la certezza di fare un gesto di solidarietà che può salvare un’altra vita. È un dono che facciamo al prossimo”.
Michel Ciano, paziente trapiantato, ha parlato della sua esperienza: “Ho subito un trapianto di rene nel 2003 a Cosenza. Ho iniziato a fare dialisi nel 1986 ed ancora si parlava poco di donazione. È stata un’esperienza terribile ed un dramma per la famiglia. Mi ritengo fortunato, perché grazie al trapianto ed al gesto di amore di un ragazzo e della sua famiglia, sono tornato ad una vita normale”.