Maiolo: enti condannati a inoperatività
Altri 5 miliardi di tagli nel triennio alle autonomie locali significa condannare alla insignificanza operativa una miriade di enti locali gia' fortemente penalizzati dalle disposizioni avviate con la finanziaria del 2008". Lo afferma Mario Maiolo, presidente della Legautonomie Calabria. "Nei prossimi giorni - dice - porteremo all'attenzione della pubblica opinione i risultati emersi dall'analisi dei bilanci consuntivi del 2008 dei Comuni calabresi che fanno registrare, soprattutto a causa del taglio dell'Ici sulla prima casa, una preoccupante diminuzione sia dell'autonomia impositiva che di quella finanziaria, dati che non sono un buon viatico per affrontare il tema del federalismo fiscale. Allo stesso tempo si registra un significativo aumento sia della dipendenza erariale che della rigidita' strutturale che porta i bilanci comunali ad essere completamente "ingessati". Cio' non contribuisce a far emergere gli auspicati fenomeni di responsabilizzazione di bilancio e peggiora la scarsa autonomia sulla destinazione delle risorse disponibili. Tutto cio' - continua - ha portato ad un nuovo significativo allontanamento dei dati dei Comuni calabresi da quelli del resto del paese, dopo che negli anni scorsi si erano registrati significativi elementi di crescita. Non e' in discussione il contributo degli enti locali in un momento di straordinaria difficolta' per il Paese. Tuttavia non possiamo sottacere che gli sforzi con cui negli ultimi anni abbiamo affrontato queste emergenze sono caratterizzate da alcune vistose e insopportabili contraddizioni. Se guardiamo le ultime leggi finanziare il peso principale di questi oneri e' stato demandato in modo nettamente prevalente alle istituzioni locali. In particolare non viene in alcun modo ridefinito il Patto di stabilita' interno per gli enti locali, che nella sua attuale formulazione produce effetti quasi esclusivamente sulle spese in conto capitale e quindi sugli investimenti o sui pagamenti alle imprese, con effetti ulteriormente recessivi sull'economia reale. In questo quadro di difficolta' generale il sistema autonomistico calabrese vive una accentuata difficolta'. La nostra preoccupazione e' che questa situazione produrra' un ulteriore impoverimento di tutte le famiglie calabresi, incidera' sulla coesione sociale, consumera' capitale sociale e risorse territoriali indispensabili a contrastare la crisi economica E' una manovra ingiusta - conclude - che impoverisce il Paese, il mondo delle autonomie deve chiederne un radicale cambiamento".