Carceri, Uil Pa: “Il ministero ha dimenticato la Calabria”
Amnistia, un piano carceri che risponda alle effettive esigenze detentive territoriali, razionalizzazione delle risorse umane ed economiche, revisione del modello delle traduzioni con l'adozione piu' permeante del sistema di teleconferenze, automazione e meccanizzazione dei posti di servizio e la revisione del concetto di colpa del custode. Sono queste le proposte avanzate dalla Direzione nazionale della Uilpa Penitenziari che questa mattina si e' riunita a Lamezia Terme per lanciare un monito alla politica sull'emergenza carceri in Calabria.
"La convocazione della direzione nazionale in Calabria - ha spiegato il segretario nazionale Eugenio Sarno nel corso dell'assemblea - e' la nostra risposta, forte e critica, alla disattenzione dell'Amministrazione penitenziaria e del Ministero della Giustizia verso una terra di frontiera il cui sistema penitenziario e' orfano, da oltre tre anni, di un provveditore regionale titolare. I 12 istituti penitenziari presenti sul territorio regionale ed i 2.861 detenuti presenti (a fronte di una capienza regolamentare di 2.008) dovrebbero giovarsi di una guida stabile e certa, che possa produrre progettualita' ad ampio respiro. Ancor piu' in previsione della riorganizzazione dei circuiti penitenziari regionali che prevede la Trasformazione per molte carceri calabresi e l'apertura di un nuovo istituto, con conseguente aumento di circa 700 posti detentivi . Ed e' evidente che il successo del progetto non puo' non passare anche attraverso un costante rapporto con le organizzazioni sindacali". Il sindacato dei "baschi azzurri" riunisce il massimo organismo statutario anche per esaminare quali ricadute potrebbe generare questo momento di stallo della politica nazionale sull'intero sistema penitenziario. "La perdurante gravita' della situazione - ha sottolineato Eugenio Sarno - connotata dallo straordinario sovrappopolamento e dalla penuria di risorse umane ed economiche, dovrebbe generare attenzione e risposte da parte della politica. Purtroppo abbiamo la sensazione che si volge lo sguardo altrove. Eppure l'esponenziale insorgere di malattie infettive come la Tbc sono a certificare, ove mai ve ne fosse bisogno, una situazione di insalubrita' e invivibilita' delle strutture, cui occorrerebbe far fronte con investimenti destinati alla manutenzione straordinaria dei luoghi di detenzione e dei posti di servizio".
Per questo dalla Calabria, ha ribadito il segretario generale della Uilpa Penitenziari, "lanciamo un monito alla politica, al Governo ed al Ministro Severino affinche' nell'ambito dell'ordinaria amministrazione si trovi tempo ed attenzione verso la questione penitenziaria, la cui gravita' e' tale da non poter attendere i tempi biblici della politica. Non vorremmo dover affrontare un'altra estate di isolamento ed abbandono. Non potremo permettercelo. Le condizioni inumane e degradanti delle nostre carceri, gia' sanzionate dalla Cedu, sarebbero destinate ad aggravarsi, tanto da affossare definitivamente i nobili propositi declinati all'articolo 27 della nostra Carta". La mancanza di interventi, ha concluso nel suo intervento il segretario Sarno, "renderebbe vani gli sforzi della polizia penitenziaria e di tutti gli operatori penitenziari, impegnati quotidianamente ad essere argine all' inefficienza di un sistema che genera afflittivita' ed illegalita'". Da qui l'appello alla politica affinche' "risponda concretamente ai tanti appelli, perche' si cerchino soluzioni strutturali alle criticita' del sistema carcere. Soluzioni che piu' volte abbiamo provato ad illustrare, purtroppo inascoltati". (Agi)