Vibo: lavoro che non c’e’. La Cisal scrive al prefetto
La Cisal non ci sta e rispedisce al mittente ( il Presidente del Consiglio Mario Monti) l’accusa rivolta ai sindacati di essere una delle cause principali del grave momento socio economico ed occupazionale che attraversa il Paese.
Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, intervenendo sabato scorso, a Vibo Valentia, ad un convegno dei quadri dirigenti provinciali della Confederazione, svoltosi presso la sede di via Luigi Razza, sull’allarme lavoro in Calabria, in proposito chiarisce che l’impegno della Cisal si è rivelato sempre un crescendo di impegno in direzione del più complessivo stato di bisogno del Paese. “Abbiamo sempre fatto dell’ impegno e del senso della proposta a chi governa la nostra bandiera. Un dato che parte dalla considerazione che in Calabria esiste un potenziale umano, economico ed imprenditoriale per alcuni aspetti ancora inespresso e assolutamente rilevante.
Basti pensare ai giovani e alle donne, nonché a settori come il turismo, i beni culturali, l’agricoltura e la green economy che potrebbero letteralmente esplodere costituendo un possibile volano per l’intera economia se solo si intervenisse attraverso un piano strategico innovativo e coraggioso ed un’opera di investimenti controllati, in particolare a livello di infrastrutture.
Riforma fiscale, riduzione delle spese improduttive, piano strategico di investimenti produttivi , unitamente ad una reale semplificazione normativa e ad un effettivo snellimento e responsabilizzazione della burocrazia, rappresentano – ha sostenuto, tra l’altro, il leader della Cisal- strumenti tanto efficaci quanto imprescindibili per la crescita e la sostanziale riduzione dello stato di avvilimento in cui vive oggi la regione sul piano sociale e occupazionale.”
Francesco Cavallaro ha, poi, concluso la sua relazione introduttiva confermando che la Cisal ha chiesto al governo centrale più risorse per la cassa integrazione e la mobilità in deroga per il 2013, confermando che i dati regionali sulla disoccupazione e la povertà sono catastrofici e che giovani e donne rappresentano le fasce più a rischio. Ha infine sottolineato che “non sarà meno confortante il fatto che in caso di formazione del nuovo governo e stando alle possibili scelte la Calabria sarà, ancora una volta, non adeguatamente rappresentata”. E’ stata poi la volta del segretario provinciale aggiunto, Filippo Curtosi, che ha soffermato la sua attenzione sulla condizione occupazionale e sociale nel territorio vibonese.
“E’ triste dover prendere atto che giornalmente – ha affermato, tra l’altro, Filippo Curtosi – giungono al patronato continue richieste di lavoro come se fosse la sede dell’ufficio di collocamento. E’ tanta la gente che chiede aiuto senza veli e quel che più imbarazza è che a “bussare alla porta” sono in prevalenza giovani e donne. Ma cosa rispondere di fronte al continuo cessare dei cantieri di lavoro, all’assenza di ruspe sul territorio, alla sconfortante anticipazione di alcuni imprenditori dell’industria dell’accoglienza che preannunciano un vistoso calo dell’attività turistica anche per l’estate 2013?
La Cisal tocca con mano la disperazione di tanta gente che chiede la “sopravvivenza” e che compie sforzi notevole per mantenere il suo distacco da scelte disastrose. Anche questa occasione – ha aggiunto, tra l’altro, Filippo Curtosi – diventa utile per rivolgere al Prefetto Michele di Bari, l’invito per l’attuazione di ogni possibile tentativo per aiutare imprenditori ed operatori economici a credere nella possibilità che un investimento nel mondo del lavoro può rappresentare forse ancore una speranza”. Interessante il dibattito che ha fatto seguito agli interventi di Cavallaro e Curtosi.