Avrebbero imposto il ‘pizzo’ ad agenzia funebre, 4 in manette per estorsione mafiosa

Cosenza Cronaca

I carabinieri del Comando Compagnia di Rende, Cosenza, hanno arrestato ieri 4 persone, per estorsione con metodo mafioso ai danni di un’agenzia funebre. Le investigazioni - partite il 6 aprile scorso – avrebbero accertato una estorsione per diecimila euro, di cui la consegna della prima trance di 5 mila euro è stata monitorata ed interrotta con l’intervento dei militari.

Maggiori particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza che si terrà presso il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza alle 10 di stamani.

h 12:02 | In manette con l’accusa dir estorsione con l’aggravante del metodo mafioso sono finiti Enzo Piattello, 49enne di San Pietro in Guarano, già Sorvegliato Speciale; Carmine Conforti, 43 anni pregiudicato di San Fili, titolare di un’agenzia; Francesco Bevilacqua, Sorvegliato Speciale 57enne di Cosenz; Marco Capalbo, 22 anni di Donnici Inferiore. Due di loro, Carmine Conforti e Marco Capalbo, sono stati arrestati in flagranza mentre per altri due sono stati emessi dal pubblico ministero della D.D.A. di Catanzaro Pierpaolo Bruni fermi di indiziato di delitto.

I FATTI | Il 6 aprile scorso due contitolari di un’agenzia funebre di San Pietro in Guarano hanno riferito ai Carabinieri di subire richieste estorsive da Enzo Piattello, Carmine Conforti ed un altro soggetto di Cosenza, durante le indagini identificato in Francesco Bevilacqua. Dopo la formale denuncia delle due vittime è stata vviata un’indagine congiunta della Stazione di San Pietro in Guarano con il N.O.R. – Aliquota Operativa di Rende.

A febbraio, Enzo Piattello si è presentato come referente per San Pietro in Guarano e come intermediario di Conforti e Bevilacqua, referente per la criminalità organizzata di Cosenza, che asserivano di essere stati coinvolti per compiere intimidazioni ad un’altra agenzia funebre concorrente della Magnelli non ancora poste in essere e volevano 5.000 euro per il solo fatto di essere stati coinvolti. Il 26 marzo, fuori al deposito dell’Agenzia Magnelli, sono state rinvenute 3 cartucce inesplose cal. 9X21 e nella stessa data Piattello ha chiesto se avessero ricevuto il messaggio ed all’ennesimo rifiuto ribadiva la richiesta estorsiva che affermava provenire da “quello che comanda a Cosenza”. Il 5 aprile vi è stato un incontro tra Boschelli, Cassano, Conforti e Bevilacqua, all’interno di un bar a San Pietro in Guarano, con richiesta estorsiva di 10.000 euro e la minaccia di Bevilacqua: “Se chiudi, devi chiudere! Se no, ti fanno chiudere! Altrimenti, quello che vendi… ti ci chiudono dentro”. Conforti ribadiva: “Ti manda a dire Cosenza che devi pagare”.

Il 9 aprile Piattello ha riferito che grazie alla sua intercessione la somma pretesa era nuovamente di soli 5.000 euro. L’11 aprile Conforti riconfermava che la somma richiesta era di 10.000 euro. Il 12 aprile Piattello e Conforti chiedevano il pagamento di due tranche da 5.000 euro l’una, la prima da consegnare il 17 aprile mattina e la seconda il lunedì successivo.

Il 17 aprile all’incontro per la prima cessione di 5.000 euro è stato fissato a Castiglione Cosentino, C.da Ponte Crati, alle 11:00, con Carmine Conforti e Marco Capalbo, i carabinieri hanno predisposto un servizio di osservazione in abiti civili che ha consentito di monitorare l’incontro tra le vittime e due soggetti che, appena ricevuti i 5 mila euro, sono stati immediatamente arrestati da personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Rende e della Stazione di San Pietro in Guarano.