Progetto Dalila: un percorso concreto per l’inserimento di 20 ragazzi diversamente abili
Un pezzo di sapone può anche raccontare un pezzo di vita. Ed è la vita “vera” che è stata “raccontata” questa mattina nella Sala Consiliare dall’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Crotone Filippo Esposito, dalla presidente dell’associazione Afoma (Associazione Famiglie Ospiti Marianna Agostino) Anna Primerano e dalla presidente della Cooperativa Shalom Concetta Federico che hanno presentato i risultati del progetto Dalila (Disabili a Lavoro per l’Integrazione e l’Aggregazione). Il sapone, insieme a marmellate, liquori, conserve, ricami sono i prodotti che hanno realizzato venti ragazzi diversamente abili nel percorso progettuale promosso dalle strutture associazionistiche con il cofinanziamento del Comune di Crotone. Prodotti che facevano bella mostra sui banchetti allestiti nella Sala Consiliare che, con legittimo orgoglio, i giovani “produttori” mostravano a quanti hanno partecipato alla conferenza stampa.
Presenti, tra gli altri, i consiglieri comunali Michela Cortese e Nino Corigliano ed il funzionario del servizio politiche sociali del Comune Franco Valerio. Un percorso sperimentale teso alla integrazione non solo sociale ma anche lavorativa dei diversamente abili. “Abbiamo approcciato questo progetto con una visione completamente diversa del diversamente abile perché convinti della loro capacità di inserimento lavorativo oltre che della opportunità di sostenere percorsi di crescita individuale e di aggregazione” ha evidenziato l’assessore alle Politiche Sociali Filippo Esposito. Un programma di grande respiro fortemente voluto dal Comune di Crotone che ha visto i ragazzi utilizzare e rendere produttive aree e terreni agricoli mal gestiti o del tutto trascurati con la duplice finalità di facilitare l’ingresso nel mercato lavorativo e di recuperare risorse naturali altrimenti inutilizzate.
“Favorire l’integrazione, sostenere esperienze di carattere prettamente solidaristico, questi sono i principi che hanno ispirato la nostra azione. Ma anche valorizzare, attraverso questi giovani, prodotti ecosostenibili” ha aggiunto l’assessore Esposito. I venti ragazzi, assistiti da tre operatori e da sette volontari dell’associazione Afoma hanno infatti trattato culture biologiche, in particolare arance, mandarini e limoni dando vita ad un interessante e proficuo percorso dal produttore al consumatore. Particolarmente soddisfatta la presidente di Afoma Anna Primerano “è un sogno che si avvera per questi ragazzi”.
Soddisfazione è stata espressa anche dalla Presidente della Cooperativa Shalom Concetta Federico che ha affiancato il percorso: “vedere questi prodotti, ma soprattutto il sorriso di questi ragazzi scalda il cuore ed esorta ad andare avanti”. Il percorso, come ha detto l’assessore alle Politiche Sociali Filippo Esposito prosegue. Prossimo obiettivo la commercializzazione dei prodotti affinché l’inserimento lavorativo dei ragazzi diversamente abili possa avere ulteriore sviluppo.