Scuola. Dalle Piramidi al Canyon step by step
Un modo nuovo e significativo di celebrare il XXV Aprile, Festa della Liberazione, è stato quello a cui hanno partecipato i 70 ragazzi egiziani che dallo scorso ottobre studiano presso l’I.I.S. “Polo di Cutro” e presso l’I.C. “L. Costanzo” di Decollatura.
La singolare giornata è stata organizzata dall’Associazione Art Celebration in collaborazione con l’Associazione Eraura e con il Centro Anziani di Andali. I giovani partecipanti alla passeggiata del XXV aprile si sono radunati presso il punto accoglienza Valli Cupe a Sersale. Ad aspettarli c’era la prof.ssa Giordana Marasci, instancaile curatrice di “step by step” e il giovane parroco di Andali, don Sandro, che, insieme ad un gruppo di giovani parrocchiani, ci ha tenuto a condividere l’iniziativa.
E poi, la passeggiata nel canyon delle Valli Cupe. Seppur provenienti da uno dei Paesi più affascinanti del mondo, i giovani ospiti sono rimasti entusiasti dallo spettacolo naturale che si apriva ai loro occhi man mano che andavano avanti nel percorso. Impossibile spiegare a parole le espressioni dei loro volti. Gioia, stupore, curiosità, meraviglia dinnanzi a un paesaggio così nuovo ed entusiasmante. I loro occhi erano spalancati, quasi a voler fotografare ed imprimere per sempre nella loro memoria quello scorcio di natura così diversa dalla loro.
E di diversità ed integrazione si è discusso al Convegno tenutosi nel pomeriggio presso l’ex Municipio di Andali in cui non si è trascurato il tema proprio della giornata del XXV aprile. Dopo l’apertura da parte del sindaco di Andali Giuseppe Costantini si è entrati nel vivo del convegno. Quale Liberazione migliore dell’accettazione dell’altro? Quale libertà maggiore di quella di potere e saper condividere gli usi, i costumi e l’intero bagaglio culturale degli altri popoli. Non troppo lontano da noi l’Egitto. Ce ne siamo accorti durante quest’anno scolastico trascorso insieme. Abbiamo visto i nostri alunni italiani ma anche rumeni, ucraini, marocchini, riderere e scherzare con i loro amici egiziani. Li abbbiamo visti ascoltare misica insieme, chattare e aiutarsi in classe e fuori… E se gli uni hanno imparato a leggere, a scrivere e a parlare l’italiano, gli altri sanno presentarsi in arabo, conoscono le ragioni del capo coperto delle ragazze e le rispettano. Sanno che alle 14.00 di ogni venerdì, i loro amici musulmani recitano la preghiera allo stesso modo in cui molti di loro vanno in chiesa la domenica. Come non affermare perciò che l’integrazione è ricchezza? Che l’accettazione di ciò che sembra così diverso rappresenta un’occasione irripetibile di crescita umana e sociale?
La giornata si è conclusa sempre ad Andali presso l’ex asilo con un pasto tutto italiano: pasta al forno, formaggi fatti in casa e una grandissima e squisita torta. Il tutto accompagnato da giochi, musica folkloristica, risate ed allegria.
Difficilmente i giovani allievi dimenticheranno la giornata del XXV aprile, difficilmente avrebbero imparato il suo significato nei libri di storia così come lo hanno appreso tra il canyon. “Noi – affermano i docenti - facciamo tesoro di quest’ esperienza egiziana che ci ha offerto la possibilità di misurarci professionalmente ed umanamente, talvolta con mille difficoltà ma sempre con l’entusiasmo che accompagna la nostra professione”.