Pd, Capellupo e Passafaro: “Calpestate le regole sul consiglio comunale da dedicare alla sanità”

Catanzaro Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una nota dei consiglieri comunali del Partito democratico, Vincenzo Capellupo e Francesco Passafaro:

“Si persevera nel calpestare le regole del democratico confronto tra gli opposti schieramenti nell’aula consiliare. Un infrangere continuo delle regole tipico atteggiamento delle amministrazioni targate Sergio Abramo, il quale, in prima persona è quello che dimostra una certa “allergia” alle leggi ed ai regolamenti. Ci riferiamo alla richiesta di una apposita convocazione del Consiglio comunale sulla sanità. Richiesta che come recita l’articolo 45 del regolamento comunale deve essere evasa dal Presidente del Consiglio entro 20 giorni dalla presentazione. Non comprendiamo, quindi, come ancora ad oggi, nonostante le manifestazione di buona volontà da parte della maggioranza, dalla prese di posizioni di alcuni rappresentanti autorevoli della stessa coalizione del governo locale, nonostante la situazione si ingarbuglia sempre di più ed i cittadini catanzaresi sono, oltre che disorientati, privati del diritto alla salute, a palazzo de Nobili chi rappresenta l’autorità sanitaria locale fa orecchie da mercante come se nulla accade, o ancora peggio non degnando di risposte la minoranza. E’ giunto, quindi, il momento di dire basta.

Basta con questo atteggiamento sprezzante nei confronti di chi, come lui, sebbene con ruoli diversi, è stato delegato dal corpo elettorale per rappresentare la popolazione catanzarese. Ci sono le regole e queste vanno rispettate. Se il Sindaco non ha intenzione di rispettarle allora ci rivolgeremo al Prefetto, come già fatto nei giorni scorsi, ed invieremo copia della nostra istanza anche alle autorità sanitarie locali in modo che sia chiarito una volta per sempre chi non vuole un dibattito serio e costruttivo sui mali della sanità locale. Una discussione che metta in luce i problemi, ma soprattutto chi utilizza la sanità per fini politici ed elettorali”.


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