Slow food Sibaritide Pollino in difesa dell’azienda – Paludi “La Sulla”
"È sconcertante la vicenda che da mesi vive l'azienda di Rossano – Paludi "La Sulla" di Vincenzo Brunetti, allevatore calabrese, gravemente leso dagli effetti perversi di provvedimenti assunti nei suoi confronti, conseguenza diretta della mancata applicazione di una legge regionale. Quanto accaduto e continua ad accadere, rappresenta l'emblema di un sistema troppo spesso nemico ed ostile verso quanti, pur rispettosi delle leggi e delle regole, nell'applicarle in modo pedissequo, si pongono e pongono, in assoluta buona fede, questioni legittime agli enti competenti.
Questioni che troppo spesso non trovano risposta. Un meccanismo diabolico, sintetizzato nella mala burocrazia, che vorrebbe trasformare i cittadini in sudditi, sciocchi ed ubbidienti di fronte, forse, a qualche centro di potere. Dietro disposizioni spesso calate dall'alto, si nascondono infatti, molte volte, interessi che nulla hanno a che fare con la tanto decantata salute dei consumatori che si dichiara di voler difendere o tanto meno con la legalità, figuriamoci con il buon senso. Mi chiedo però dove sono le associazioni di categoria. Anziché distrarsi, quando accadono simili assurdi episodi, dovrebbero affiancare le legittime istanze dei propri associati, sostenendoli nella loro esigenza di verità".
È, quanto dichiara Cristiana Smurra, segretario della Condotta Sibaritide – Pollino in merito alla nota vicenda che vede coinvolta l'azienda La Sulla di Vincenzo Brunetti.
"L’allevamento più importante di mucca podolica – si denuncia – rischia di scomparire nel silenzio delle istituzioni. Sono passati oltre 2 mesi e l’allevatore Vincenzo Brunetti attende ancora una risposta.
La storia dell’azienda La Sulla – si legge nello speciale – è iniziata quando la Regione Calabria con decreto del 25 novembre 2011 ha deciso di modificare il sistema di identificazione degli animali destinati alla macellazione. I marchi auricolari sono stati sostituiti con i boli endoruminali. Alla consegna però qualcosa non convince l’allevatore della provincia di Cosenza. I boli non erano accompagnati da alcuna certificazione che, ne attestasse la provenienza, la qualità, la rispondenza alla normativa comunitaria e nazionale, né da materiale illustrativa da cui potesse desumersi che il prodotto era stato testato sugli animali a cui era destinato. Brunetti decide di porre dunque alcune domande prima di sottoporre le sue mucche al trattamento. I dubbi dell’allevatore sembrano legittimi ma non riceve alcuna risposta. Anzi ottiene una multa di 45 mila euro. Così impugna il provvedimento davanti al Tar ma viene respinto. La sentenza è stata impugnata e si attende che il Consiglio di Stato fissi la data nell’udienza d’appello. Nel frattempo, però, l’allevatore cosentino ha riproposto i suoi quesiti al Ministero. A due mesi di distanza però ancora nessuna risposta. Così in quei stessi giorni dall’azienda La Sulla parte un’altra missiva, questa volta rivolta al Presidente Giuseppe Scopelliti. Nella lettera l’allevatore sostiene che il suo comportamento non deve essere identificato come rifiuto all’adeguamento della normativa in vigore, ma deve essere qualificato come legittima richiesta di acquisizione, rivolta tempestivamente agli enti competenti, delle informazioni riguardanti l’affidabilità e sicurezza dei boli endoruminali da applicare ai capi del proprio allevamento. Tant’è – si legge – che Brunetti stesso ha ordinato a farsi pervenire a proprie spese, i boli relativi al numero degli animali da sottoporre al trattamento. Ma anche questa richiesta al governatore Scopelliti è caduta nel silenzio. Dopo qualche giorno si rivolge all’Unità di crisi del Ministero di Sviluppo Economico. Roma questa volta si muove. Il responsabile della struttura invia una comunicazione al presidente della Regione Calabria ricordandogli che già il 17 gennaio aveva sottoposto la sua attenzione quanto stava avvenendo all’azienda bioagricola La Sulla. Ma, nonostante questo ulteriore sollecito dal parte del Ministero dello Sviluppo Economico, dalla Regione ancora nessuna risposta.