Marca: quinta edizione del progetto “La Porta Magica. Scuola al Museo”
L’arte di Savelli vista con gli occhi dei bambini. È stata inaugurata ieri al Museo Marca di Catanzaro la quinta edizione del progetto didattico “La Porta Magica. Scuola al Museo” ideato per i piccoli studenti della provincia di Catanzaro. Quest’anno la mostra si è ispirata alle opere di Angelo Savelli, il Maestro del Bianco al quale il museo ha dedicato un’antologia inedita che ripercorrere tutte le fasi della sua arte.
Oltre 300 i bambini che hanno partecipato alla giornata inaugurale per ammirare le 600 opere da loro realizzate ed allestite all’interno del chiostro del museo. Targhe ricordo e riconoscimenti sono stati consegnati alle otto scuole partecipanti: l’Istituto comprensivo “Don Milani” di Lamezia Terme, l’Ic “Centro storico Mazzini”, l’Ic “Manzoni”, il Convitto “Galluppi”, l’Ic “Pascoli-Aldisio” e la scuola elementare e media dell’Ic “Casalinuovo” di Catanzaro e l’Ic “Maraziti” di Marcellinara. Hanno partecipato anche l’associazione catanzarese “Ottava Nota” ed il Centro Padre Pino Puglisi Bosco di Bovalino.
Ospite d’eccezione della mostra il maestro Alessandro Mendini: l’architetto di fama internazionale ha infatti partecipato con il suo “Teatro degli Oggetti” al ciclo d’incontri organizzato dal Marca in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Rai Educational. “Le tante ed interessanti mostre di questo museo – ha affermato il maestro Mendini - lo hanno reso un importante centro di ricerca in tutta Europa. Io ho avuto la fortuna di fare una mostra qui e di avere successivamente dei rapporti con la città. Venire qui è per me un grande piacere ed una opportunità speciale. Questa presenza di bambini nel museo fa capire che rapporto si può creare tra la creatività dell’infanzia e la creatività degli artisti”.
Le ragioni dell’iniziativa sono state illustrate nel corso di una breve conferenza alla quale hanno preso parte il Commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, il direttore artistico del Marca Alberto Fiz e Carmela Porco, responsabile dei servizi educativi.
“L’attività didattica del Marca – ha sottolineato Wanda Ferro – è fin dal primo momento uno dei punti di eccellenza del nostro museo e tende a coinvolgere i giovani rendendoli prima consapevoli e poi partecipi di un processo creativo rigoroso eppure divertente. È significativa la presenza di centinaia di alunni provenienti non soltanto dalla città di Catanzaro, ma da tutta la provincia, ma anche quella di un testimonial di eccezione come Alessandro Mendini. La nostra programmazione ha dimostrato come sia possibile fare cultura di altissimo livello senza che la stessa risulti noiosa o incomprensibile. I successi di pubblico di questi anni e i risultati della stessa attività didattica, sono il segno di una maturità e di un entusiasmo del quale andiamo particolarmente orgogliosi. La cosa che maggiormente ci fa piacere è questo rapporto sinergico tra il museo, la scuola, la famiglia e i piccoli protagonisti, che a differenza degli adulti dimostrano una libertà espressiva senza barriere, realizzando una mostra tutta da scoprire. Ai ragazzi auguro che questa porta magica si possa aprire per realizzare i loro sogni, l’importante è crederci e lo si può fare ancor di più attraverso la possibilità di creare giocando, come è avvenuto con questa iniziativa”.
L’attività didattica è stata definita dal direttore artistico del Marca, Alberto Fiz, “il centro educativo permanente del museo”. “In questi anni - ha spiegato Fiz - sono stati oltre 5mila i bambini dai 6 ai 13 anni provenienti da tutta la provincia che hanno frequentato i nostri laboratori. Questo genere di didattica rappresenta un modello assolutamente innovativo perché non è mai statica, perché viene attivata sempre in relazione alle mostre allestite dai grandi maestri. I nostri piccoli artisti reinterpretano le opere con straordinaria libertà, creatività e fantasia e spesso raggiungono delle interpretazioni che neanche gli adulti sanno dare. Proprio questa loro assoluta capacità di interpretare il messaggio degli artisti senza paletti, senza pregiudizi, rende questo processo della didattica estremamente interessante”.
Come è ormai consuetudine, il programma didattico è stato particolarmente articolato, partendo dalle lezioni in aula, per proseguire con visite guidate e veri e propri laboratori ai quali i ragazzi hanno lavorato dal vivo e sotto il controllo e l’indirizzo di personale altamente specializzato.
“I bambini delle prime tre classi delle scuole elementari – ha spiegato Carmela Porco - hanno utilizzato la carta, rigorosamente bianca, creando delle forme geometriche creando composizione astratte, mentre i bambini delle quarte e quinte classi hanno lavorato con la corda, uno degli elementi utilizzato da Angelo Savelli. Gli studenti delle scuole medie, invece, hanno lavorato sull’autoritratto di Savelli travestito da diavolo. I ragazzi hanno portato da casa una loro foto modificandola con dei colori incollatati sulla tela e colorato con colore acrilico bianco, e utilizzando la spatola hanno ricreato quegli stessi effetti cromatici creati anche da Savelli. La fotografia viene quindi modificata attraverso un gioco, esprimendo le caratteristiche delle loro personalità. Di anno in anno ci rendiamo conto dell’importanza di questo progetto: i bambini che hanno partecipato negli altri anni ricordano ancora gli artisti e le opere, oltre che all’attività manuale. Questo è il vero successo: potere approcciarsi all’arte contemporanea attraverso il gioco, così i ragazzi si rendono conto che il museo non è un luogo in cui ci si annoia, ma un luogo in cui si scoprono cose nuove e artisti diversi”.
La scelta del Marca di istituire una sezione dedicata ai servizi educativi si basa sulla consapevolezza di riconoscere alla didattica museale il fondamentale compito di mettere in comunicazione il pubblico con il patrimonio storico-artistico trasformando il museo in un luogo vivo di promozione culturale, in grado di adattarsi alle esigenze specifiche delle diverse fasce di fruitori. Attraverso laboratori creativi, visite didattiche e incontri, vengono forniti gli strumenti di interpretazione e di lettura dei linguaggi figurativi e delle tecniche artistiche consentendo una rinnovata percezione dello spazio espositivo. Un’attenzione particolare è rivolta alla didattica dell’arte contemporanea con l’intento di costruire un rapporto con i più giovani e soprattutto con le scuole impiegando metodologie educative in linea con le più aggiornate ricerche del settore.
I progetti di didattica museale del Marca nascono con l’intento di offrire alla scuola uno spazio alternativo dove stimolare la fantasia dei bambini e dei ragazzi, basandosi sulle tecniche dell’educazione visiva. I laboratori si svolgono in due fasi: una visita didattica alla quale segue un approccio diretto alle tecniche artistiche con attività creative e multisensoriali. I laboratori incentrati sull’arte contemporanea sono costruiti specificatamente sulle esposizioni temporanee in corso ed aggiornati in base alla programmazione del museo. Le attività possono essere articolate in più moduli, partendo da un incontro propedeutico a scuola, per spostarsi poi negli spazi del museo; la durata ed i contenuti sono studiati in rapporto all’età degli studenti. Tutti i laboratori sono condotti da operatori culturali specializzati e si concludono con una mostra degli elaborati prodotti da bambini e ragazzi con il coinvolgimento delle scuole aderenti. Le attività sono gratuite per gli insegnati e gli accompagnatori.