Gip Cosenza proscioglie Corbelli dall’accusa di diffamazione
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, è stato prosciolto oggi dal gip del Tribunale di Cosenza, Francesco Luigi Branda, dall'accusa di diffamazione presentata contro di lui dal sindaco di Torano Castello, Sabatino Cariati. Insieme a Corbelli, che era difeso dall'avv.Pasquale De Vita, sono stati prosciolti anche il direttore di Calabria Ora, Piero Sansonetti, il direttore responsabile del Quotidiano, Emanuele Giacoia e il giornalista Roberto Galasso (corrispondente da Torano del Quotidiano) difesi dagli avvocati Sergio Calabrese, Gianluca Acciardi, Paolo Greco e Raffaele Brescia(quest'ultimo presente all'udienza di questa mattina). La notizia è stata resa nota dal movimento Diritti Civili. Corbelli aveva replicato sulla stampa ai due comizi tenuti da Cariati a Torano(il 30 settembre 2012) e nella frazione di Sartano(il 7 ottobre 2012) durante i quali il sindaco aveva accusato Corbelli di utilizzare la vicenda di sua madre disabile (deceduta il 16 maggio 2012). Da qui la risposta immediata sulla stampa di Corbelli che aveva anche denunciato il sindaco per violazione della privacy, abuso d'ufficio, diffamazione e calunnia.
Denuncia che è oggetto dell'indagine del pm Antonio Cestone sul "caso Torano". "Ringrazio il giudice Branda per avermi oggi consentito di poter intervenire, durante l'udienza preliminare e per aver emesso una sentenza che rende giustizia alla memoria di mia madre disabile - dice oggi Corbelli - e che dimostra come in questo paese c'è una giustizia giusta, grazie a giudici terzi, onesti e di grande professionalità e correttezza. Non ho diffamato il sindaco di Torano, così come nella mia vita non ho mai diffamato nessuno, io difendo le persone che si trovano in situazioni di disagio, di bisogno e difficoltà, sempre nel rispetto della legge. Ringrazio naturalmente il mio legale, l'avv. De Vita, l'avv. Brescia, che ha difeso oggi gli altri tre imputati. Da 30 anni combatto mille battaglie e aiuto centinaia e centinaia di persone, povere, emarginate, immigrate, bambini malati, detenuti in fin di vita. Ma la sentenza di oggi è la cosa più importante della mia vita insieme alla battaglia, per me piu' dolorosa, che sto conducendo da oltre un anno per avere giustizia per la morte di mia madre disabile, i cui diritti sono stati calpestati, con conseguenze purtroppo drammatiche per lei e per la nostra famiglia.
Per avere questa giustizia aspetto adesso la conclusione dell'inchiesta del dott. Cestone, che avvalendosi del lavoro investigativo del comandante della stazione dei carabinieri di Torano, maresciallo Antonio Di Vasto, e della compagnia di Rende, del capitano Luigi Miele e del tenente Giovan Battista Marino, a cui va la mia stima e il mio ringraziamento, sta per chiudere le indagini sul caso Torano. Subito dopo la sentenza oggi - dice ancora Corbelli -mi sono recato al cimitero di Torano, dove vado tutti i giorni, per giurare ancora una volta, con le lacrime agli occhi, davanti alla tomba di mia madre che non mi fermerò un istante sino a quando non avrò ottenuto giustizia per la sua morte". (AGI)