Immigrati: sbarco a Botricello, scafisti restano in carcere
È stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di Yilmaz Tuncn, 40 anni, e Galip Kalayci, 35, i due cittadini turchi sottoposti a fermo martedì scorso perché sospettati di essere gli scafisti che hanno condotto in Italia altri 56 immigrati a bordo di una barca a vela approdata sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Livio Sabatini, ha così accolto la richiesta della Procura della Repubblica, dopo l'udienza al termine della quale ha convalidato i fermi dei due indagati, assistiti dall'avvocato Alessandro Guerriero, che ora potrà eventualmente ricorrere al riesame contro la decisione di lasciare i suoi assistiti in cella.
Tuncn e Kalayc, indiziati del delitto di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sono stati sottoposti a fermo la notte fra lunedì e martedì, dopo essere stati intercettati dai carabinieri della stazione di Botricello mentre cercavano di allontanarsi dal luogo in cui è avvenuto lo sbarco utilizzando un gommone. Le successive indagini, condotte da polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno permesso poi di identificare gli arrestati come presunti scafisti che avrebbero condotto il viaggio della speranza delle decine di immigrati, fra cui anche alcuni bimbi.
Tra gli stranieri sbarcati, in particolare, 26 sono afghani, 7 iraniani, 7 siriani, 9 iracheni, 6 pakistani, 3 turchi. L'imbarcazione, inoltre, portava a bordo, confusi tra gli immigrati, 18 bambini. Tutti gli stranieri hanno chiesto asilo politico e quindi sono provvisoriamente ospitati nel vecchio palazzo comunale della cittadina ionica, in attesa di essere sistemati nei centri gestiti dal Ministero dell'Interno dedicati ai richiedenti asilo. Gli stranieri hanno riferito di avere viaggiato costretti nelle stive della nave, versando ognuno la cifra di circa 5.000 euro quale corrispettivo del viaggio, durato all'incirca una settimana. (AGI)