Tentato omicidio a Catanzaro Lido, tunisino resta in carcere
Resta in carcere Farid Hamdi, 19enne tunisino accusato di tentato omicidio e porto ingiustificato di coltello fuori dalla propria abitazione dopo l'accoltellamento di un coetaneo avvenuto nel pomeriggio di lunedì sulla spiaggia di Catanzaro Lido, nonché di detenzione illecita di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di armi. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del capoluogo calabrese, Giovanna Mastroianni, che sciogliendo la riserva sulla misura cautelare da applicare al giovane ha accolto la richiesta del pubblico ministero, Saverio Vertuccio, disponendo appunto la custodia in carcere. Il pm aveva chiesto la misura evidenziando "uno specifico e concreto pericolo di recidiva, desumibile dalla personalità del soggetto - quale si ricava dai tratti violenti ed aggressivi della condotta, nonché della disinvoltura manifestata nell'utilizzo del coltello al solo fine di reagire e lavare l'onta della presunta offesa".
Appena ieri Hamdi, nel corso dell'interrogatorio davanti al gip aveva fornito la propria versione dei fatti contestati, in base ai quali il pm ha emesso a suo carico un provvedimento di fermo eseguito domenica, a seguito delle indagini della squadra Mobile di Catanzaro. Una ricostruzione, quella dell'accusa, secondo la quale Hamdi avrebbe colpito la vittima dopo una brutta lite con lui e con suo fratello, scoppiata per un commento che il tunisino avrebbe recepito come un'offesa ed una presa in giro. Identificato Hamdi come il presunto accoltellatore, poi, i poliziotti hanno eseguito una perquisizione personale e domiciliare, e il giovane è stato trovato in possesso di stupefacenti e un "grinder" (cosiddetto tritaerba) in alluminio con all'interno residui di droga, nonché di un caricatore calibro 9x21 da 15 colpi con all'interno 2 cartucce, e un machete della lunghezza di 60 centimetri (di cui 46 cm di lama ben affilata), oltre a un bilancino di precisione marca "Diamond". (AGI)