Presentato il volume “Il CAI a Reggio Calabria, 80 anni di amore per la montagna”

Reggio Calabria Tempo Libero

Venerdì 28 Giugno, alle ore 17, nel Salone delle conferenze del Palazzo Storico della Provincia di Reggio Calabria, è stato presentato il volume “Il CAI a Reggio Calabria – 80 anni di amore per la montagna” a cura di Filippo Arillotta, per i tipi della Kaleidon casa editrice di cultura calabrese.

Alla presenza di un numeroso pubblico, il Presidente della Sezione Aspromonte del CAI, prof. Nino Falcomatà, ha introdotto il volume, edito per celebrare gli ottanta anni di attività continuativa del prestigioso sodalizio nella città di Reggio. Dopo un excursus che ha ripercorso i passaggi principali della vita della Sezione Aspromonte e ad avere sottolineato l’importanza di avere finalmente messo un punto fermo nella ricostruzione di una storia, esaltante ma di difficile elaborazione, a causa della dispersione del materiale più antico, ha dato la parola al Presidente Generale del CAI, dott. Umberto Martini, che ha rimarcato il ruolo del CAI a livello nazionale e locale, complimentandosi per l’iniziativa che testimonia come l’Associazione non sia limitata alle regioni del Nord, più tradizionalmente montanare, ma vive un entusiastico momento al Centro e al Sud, le cui montagne non hanno nulla da invidiare a quelle più note, ma non più impegnative dell’arco alpino.

È stata quindi la volta del dott. Francesco Cannizzaro, Consigliere Provinciale nonché assessore al Turismo del Comune di Santo Stefano di Aspromonte, nel cui territorio insiste Gambarie, che ha lodato l’iniziativa, rammaricandosi del fatto che troppo spesso la nostra storia, che nelle sue pieghe racchiude spunti di riflessione, oltre che notizie poco note, sia sconosciuta ai più, specie ai giovani, ai quali invece dovrebbe essere raccontata, per rendere consapevole il loro senso di appartenenza alla propria comunità; ha quindi espresso l’auspicio che il volume possa essere diffuso tra i giovani studenti.

Ha poi preso la parola la dottoressa Daniela Pellicanò, della Kaleidon, sottolineando l’impegno della Casa Editrice nel promuovere la cultura calabrese e di collaborare fattivamente per diffonderla, stimolando l’amore per la Calabria e la consapevolezza delle sue ricchezze. Per questo l’edizione di un volume che testimonia l’esperienza associativa di tre generazioni di reggini che ha portato alla conoscenza e alla valorizzazione dell’Aspromonte.

È stato quindi il turno del professor Luigi Caminiti, giornalista e saggista, che dopo avere presentato l’Autore, ha evidenziato come il volume, scorrevole e di facile leggibilità, abbia due momenti che coincidono con le due “vite” del CAI: dal momento eroico della fondazione agli anni ’80, incentrati sulla attività sciistica e sulla valorizzazione turistica di Gambarie, alla fase in cui, con l’avvio delle procedure della fondazione del Parco Nazionale, dal CAI fortemente voluto, il CAI ha ampliato le sue attività, rendendosi un sicuro punto di riferimento per tutti i reggini appassionati della montagna.

Infine la parola è stata data all’autore, Filippo Arillotta, il quale ha rimarcato la difficoltà, per un non socio del CAI, entrare nella filosofia alla base del vissuto associativo; comprendere le motivazioni degli uomini e delle donne che hanno dato vita a questa entusiasmante esperienza che ininterrottamente (anche questo è un caso raro) ha seguito il suo percorso senza mai deviare, ma semmai integrandolo con le nuove esigenze: da club di appassionati è diventato associazione per tutti, dove il comune denominatore dell’amore per la montagna può essere declinato in tutte le sue sfaccettature.

Dopo essersi addentrato nelle vicende che ha potuto ricostruire dalla consultazione degli archivi, l’autore ha concluso ringraziando tutti i soci che lo hanno supportato nella ricerca, e senza i quali certamente sarebbe stato difficile districarsi nelle innumerevoli attività documentate negli ultimi anni.

In conclusione hanno portato la propria testimonianza i membri di tre famiglie CAI: la famiglia del Senatore Barbaro e di Vincenzo Fotia, tra i fondatori, e di Riccardo Virdia, eroicamente morto per soccorrere due sciatori infortunati in una delle più tragiche pagine della storia della montagna reggina.

Quindi ha porto il suo saluto il neo Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte, prof. Giuseppe Bombino, il quale si è complimentato per l’iniziativa, concordando sulla necessità che la storia della montagna e di coloro che da anni vi operano, debba essere molto più studiata e diffusa; anch’egli ha auspicato una forte diffusione del testo, oltre a stimolare per ulteriori iniziative consimili; poi ha voluto salutare la platea l’Assessore Regionale Demetrio Arena, il quale, da grande appassionato di sci, ha voluto ricordare proprio il giorno della morte di Riccardo Virdia, essendo stato testimone di una delle vicende che suscitò maggiore scalpore e che determinò anche una disaffezione per la montagna, perché ritenuta poco sicura.

Il Presidente del CAI reggino ha infine ringraziato l’Autore, la casa editrice e tutti i convenuti, che hanno voluto con la loro presenza fare festa insieme alla sezione Aspromonte del CAI di Reggio Calabria, in occasione dei suoi ottant’anni, ben descritti e documentati nel volume “Il CAI a Reggio Calabria – 80 anni di amore per la montagna”.