Crotone, Marco Polo: “Sulle coppie di fatto dal Comune solo annunci”
"L’associazione “Marco Polo” di Crotone e l’Arci provinciale hanno avuto il merito non solo di rompere il tabù e denunciare le preclusioni concettuali e le resistenze contro l’estensione dei diritti civili ma, anche, di portare a conoscenza dell’opinione pubblica e delle stesse istituzioni cittadine che la Calabria, fatta eccezione del piccolo comune di Petronà, è l’unica regione dove non si discute del riconoscimento delle “coppie di fatto” e del “testamento biologico”. E' quanto scrive in una nota il presidentedell'associazione Marco Polo, Rosario Villirillo. "A tal fine - continua Villirillo - le suddette associazioni, nello scorso mese di maggio, hanno promosso e tenuto, nell’aula del consiglio comunale, un convegno pubblico specifico, partecipato sia dalla cittadinanza che dagli amministratori locali, nel quale hanno incalzato e sollecitato, più volte, l’Amministrazione comunale a voler istituire il registro delle stesse “coppie di fatto” presso l’ufficio anagrafe, come è avvenuto in molti comuni italiani, tra cui Torino, Milano, Napoli, Vicenza e Catania, tanto per citarne alcuni.
Le stesse associazioni hanno, pertanto, rotto il velo dell’ipocrisia ed aperto una voragine nel muro dell’indifferenza verso i diritti civili in generale e le “coppie di fatto” in particolare, insomma hanno tracciato il solco, come dimostrano chiaramente la dichiarazione pubblica del sindaco Vallone (“Crotone è ormai matura anche per l’istituzione del registro sulle coppie di fatto e per l’adozione di un regolamento sul testamento biologico”), resa qualche mese fa, ed il recente convegno, dal titolo “diritti civili e libertà di scelta”, promosso dal circolo cittadino del Pd, svoltosi nella sede del partito, d’altronde non poteva essere altrimenti.
Nel comunicato relativo al convegno, diramato dalla segreteria cittadina del Pd, con grande meraviglia apprendiamo che il segretario cittadino ha ricordato gli sforzi sostenuti dall’attuale amministrazione, a guida Pd, per istituire, anche a Crotone, il registro delle “coppie di fatto” ed ha ribadito, sottolineandolo, il mancato decollo in altre città di questo strumento. In riferimento ai presunti sforzi sostenuti dall’attuale amministrazione e finalizzati all’istituzione del registro delle “coppie di fatto”, che, allo stato, non trovano, però, alcun riscontro nei fatti, non possiamo esimerci dal denunciarne la non veridicità e la strumentalizzazione, ma ci auguriamo, comunque, che lo stesso Pd, in quanto partito principale della maggioranza di centrosinistra, sensibilizzi ed impegni i propri esponenti, presenti nell’assise comunale, a predisporre tutti gli atti amministrativi necessari affinché vengano istituiti il registro delle “coppie di fatto” ed il “testamento biologico”.
Per dovere di cronaca, ci preme informare l’opinione pubblica ed eventuali consiglieri ignari che, lo scorso 3 giugno, è stata presentata, al Presidente del Consiglio Comunale, richiesta formale, a firma della “Marco Polo”, dell’Arci Provinciale e dall’Associazione “Radicali Certi Diritti”, affinché fosse inserita, nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, la discussione sull’istituzione, presso l’ufficio anagrafe, del registro delle “coppie di fatto”, peraltro, già inserita nel programma elettorale della coalizione (Italia bene comune) guidata da Bersani.
A tal fine - conclude Villirillo - ribadiamo che è scaduto il tempo per le ambiguità e per i rimandi nelle scelte e nelle iniziative riguardo questioni e materie importanti e chiediamo, altresì, che ci siano le necessarie condizioni, politiche ed ambientali, affinché la discussione, stanti l’importanza e l’attualità della tematica, si svolga, nelle sedi opportune (civico consesso e commissione preposta), nella massima trasparenza e con la dovuta serenità interiore, senza condizionamenti di carattere ideologico e senza pregiudizi, nel solo interesse del riconoscimento e dell’estensione dei diritti civili, nel rispetto della dignità umana e, naturalmente, nella piena ed incondizionata affermazione della laicità delle istituzioni dello Stato".