Province: Consulta, riforma con decreto legge viola costituzione
La "trasformazione per decreto legge dell'intera disciplina ordinamentale di un ente locale territoriale, previsto e garantito dalla Costituzione, è incompatibile, sul piano logico e giuridico, con il dettato costituzionale". Così la Consulta spiega perché, il 3 luglio scorso, dichiarò illegittima la riforma delle Province.
Tale riforma, infatti, si legge nella sentenza n.220 depositata oggi e lunga 91 pagine, prevede una "trasformazione radicale dell'intero sistema, su cui da tempo è aperto un ampio dibattito nelle sedi politiche e dottrinali, e che certo non nasce, nella sua interezza e complessità, da un ‘caso straordinario di necessità e d'urgenza’". Per i giudici della Consulta, che hanno dunque accolto in parte le questioni sollevate da numerose Regioni, "si tratta di norme ordinamentali che non possono essere interamente condizionate dalla contingenza, sino al punto da costringere il dibattito parlamentare sulle stesse nei ristretti limiti tracciati dal secondo e terzo comma dell'articolo 77 della Costituzione, concepiti dal legislatore costituente per interventi specifici e puntuali, resi necessari e improcrastinabili dall'insorgere di ‘casi straordinari di necessità e d'urgenza’". (AGI)