Blitz nel reggino contro i Bellocco: 6 arresti, in manette comandante e agente della Municipale
Nel corso di un’operazione, denominata Tramonto, i Carabinieri di Reggio Calabria hanno eseguito, all’alba di oggi, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip nei confronti di sei persone tra cui risulterebbero anche due agenti della Polizia Municipale di San Ferdinando, comune in provincia di Reggio.
I provvedimenti restrittivi, che sono stati emessi su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia dello Stretto, arrivano a conclusione di una attività investigativa condotta nei confronti della cosca di ‘ndrangheta dei “Bellocco”, nella sua articolazione territoriale che opera nel comune di San Ferdinando e che già il 27 marzo scorso aveva portato all’esecuzione di altre sette misure cautelari in carcere ed al sequestro di beni immobili per un importo di circa 800 mila euro.
I REATI contestati nel provvedimento eseguito oggi vanno dall’estorsione all’intestazione fittizia di beni, il tutto aggravato dalla metodologia mafiosa. Per quanto riguarda i due pubblici ufficiali, rispettivamente il comandante ed un agente della Municipale di San Ferdinando, i reati contestati sono relativi “a condotte che – affermano gli inquirenti - avrebbero agevolato la cosca Bellocco nella fittizia intestazione del bar Blu Marine”.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta alle 9,30 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, dal Procuratore della Repubblica di Reggio, Federico Cafiero de Raho.
h 10: 56 | Estorsione continuata, intestazione fittizia di beni, falsità ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici, favoreggiamento, tutti aggravati dal metodo mafioso; sono queste le accuse rivolte a 6 esponenti del clan Bellocc, operante a Rosarno, San Ferdinando e paesi vicini, arrestati oggi dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria.
Gli arrestati sono: Aurora Spanò, 66enne già detenuta, ritenuta, insieme al marito Giulio Bellocco, a capo della cosca di ‘ndrangheta “Bellocco” di San Ferdinando; i due figli Antonio, detto Totò, e Domenico Bellocco, rispettivamente di 25 e 32 anni, già detenuti; Aneta Brewczynska, polacca di 38 anni, compagna di Domenico Bellocco; Giuseppe Stucci, detto “Vito”, 59 anni, Comandante della Polizia Municipale del Comune di San Ferdinando; Giuseppe Spanò, detto “Pino”, 44enne, Agente della Polizia Municipale del Comune di San Ferdinando (nipote di Aurora Spanò).
Le indagini, avviate nel febbraio 2012, rientrano in una più ampia manovra investigativa dei Carabinieri - condivisa e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria - nei confronti delle cosche di ‘ndrangheta operanti nel territorio della città di Rosarno e che il 28 marzo scorso aveva già portato all’esecuzione di altre 7 misure cautelari in carcere ed al sequestro di beni immobili per un importo di circa 800.000 euro.
I Fatti riguardano il bar “Blu marine” di San Ferdinando: gli inquirenti hanno accertato che Antonio Bellocco, dopo aver acquisito da Giuseppe Cotroneo (anch’egli arrestato il 28.03.2013) la titolarità del bar ha attribuito fittiziamente il tutto a Aneta Brewczynska per eludere la vigente normativa in tema di misure di prevenzione patrimoniali. Il Comandante dei Vigili Urbani ed un Agente - nipote della Spanò - di San Ferdinando, pur essendo a conoscenza del reato, hanno omesso di denunciarlo alla competente Autorità Giudiziaria, ponendo in essere, nello svolgimento delle loro funzioni, violazioni di norme di legge tali da procurare un ingiusto vantaggio a Domenico Bellocco e Brewczynska Aneta.
In particolare, è stato accertato che il 29 gennaio 2013, a seguito dell’arresto per altra causa del precedente titolare Giuseppe Cotroneo, il Comandante della Polizia Municipale di San Ferdinando, Vito Stucci, ha emesso un provvedimento per la chiusura del bar “Blu Marine” di San Ferdinando. Il successivo 24 febbraio, Domenico Bellocco, titolare “di fatto” dell’esercizio pubblico, con il contributo di Aneta Brewkzynska, ha aperto nuovamente il bar. I Carabinieri di San Ferdinando hanno chiesto spiegazioni in merito al Comandante Stucci, che ha riferito che era tutto in regola. Quest’ultimo, allarmato dalle domande dei Carabinieri, lo stesso pomeriggio, unitamente al suo collega Giuseppe Spanò, redigeva alcuni verbali amministrativi a carico della titolare del bar Aneta Brewkzynska, attestandone falsamente la presenza presso il locale e pur essendo a conoscenza che, di fatto, il bar era riconducibile a Domenico Bellocco.
Aurora Spanò, Domenico Bellocco e Antonio Bellocco risultano, infine, indagati per il reato di estorsione aggravata, per aver consumato, in più occasioni, pranzi e cene ed aver addirittura organizzato un banchetto (dell’importo di 2.860 euro) presso un noto ristorante di San Ferdinando, costringendo poi il titolare a non pretenderne il pagamento.