Rossano: Covello e Magorno su Centrale ENEL

Cosenza Attualità

I deputati del Partito Democratico Ernesto Magorno e Stefania Covello si dichiarano contrari al nuovo tentativo, reso noto alla stampa nei giorni scorsi, di riconversione a carbone della centrale termoelettrica ENEL di Rossano . I due deputati annunciano che, su tale questione, presenteranno una interrogazione parlamentare al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per i beni e le attività culturali al Ministro dello sviluppo economico. Covello e Magorno chiederanno un intervento dei Ministri competenti sopraindicati e che non venga concesso all’ ENEL Produzione SpA di realizzare il paventato progetto di riconversione a carbone . Com’è stato anche denunciato in una lettera da Francesco Filareto, Presidente A.N.P.I. Rossano e Presidente del Centro Studi “Calibytense Nostrum”, l’ENEL persegue, almeno dal 2005, il proposito di utilizzare il carbon fossile, la più inquinante fonte di energia, per riconvertire la Centrale Termoelettrica di Rossano, proponendo un “progetto integrato policombustibile” .

Si ricorda che il Consiglio e la Giunta della Regione Calabria hanno ribadito il Piano Energetico Ambientale Regionale e l’esclusione totale dell’utilizzo del carbone nei siti elettrici regionali e per la centrale Enel di Rossano. Inoltre il Consiglio Provinciale di Cosenza nonché la maggiore parte dei Consigli Comunali dell’Area Urbana Rossano-Corigliano, della Sibaritide e del Pollino hanno espresso parere sfavorevole a tale progetto e a qualsiasi tipo di utilizzo del carbone nel Territorio, manifestando la volontà unitaria delle Istituzioni, prevista dalle norme vigenti, e invitando l’Enel a ritirare il progetto di riconversione. I suddetti enti hanno altresì invitato l’Enel a predisporre subito un tavolo di confronto inter-istituzionale per la riconversione ad energie rinnovabili del sito di Rossano. Inoltre, tutte le Associazioni imprenditoriali dell’Agricoltura, del Turismo, del Commercio, della Pesca, dell’Artigianato, della Piccola impresa, nonché il C.O.D.I.S. hanno bocciato qualsiasi ipotesi di trasformazione a carbone della Centrale.

Nonostante i ripetuti dinieghi l’ENEL nei giorni scorsi “ha proposto ricorso principale e ricorsi aggiunti davanti al TAR del Lazio contro il Ministero dell’Ambiente e tutela del territorio e contro la Regione Calabria, per l’annullamento della determina di archiviazione del procedimento del VIA del 7-2-2012”. I Deputato Covello e Magorno, sottolineano come “la centrale a Carbone per come pensata dall’Enel sorgerebbe in una rilevante area culturale e archeologica, a ridosso dell’importante e strategico Porto di Corigliano nonché in una zona di grande valenza ambientale nella pianura di Sibari, ai piedi del Parco della Sila, del Parco del Pollino, dell’Oasi del WWF “Cozzo del Pesco” e nelle immediate vicinanze della secca di Amendolara e dell’Oasi marina di Zolfara, ricche di Poseidonia. Una centrale a carbone, quindi, oltre a rappresentare un pericolo per l’ambiente e per la salute degli abitanti del luogo, porterebbe conseguenze gravi nei settori economici del territorio, come quelli dell’Agricoltura, del Turismo, del Commercio, della Pesca, dell’Artigianato, della Piccola Impresa e persino dell’industria edilizia.” Di qui l’iniziativa comune dei due Deputati calabresi per scongiurare l’attuazione del progetto di riconversione della centrale di Rossano.