Grande diverimento a San Floro con “una volta si giocava cosi’”

Catanzaro Attualità

Niente tv, niente computer o videogiochi allietavano i bambini di una volta, e se scarsissima era la produzione industriale di giocattoli, in compenso, una solida presenza di rapporti interpersonali e di socializzazione era presente negli antichi giochi popolari che Antonio Bressi ha voluto riproporre a San Floro per allietare l’estate dei suoi amici, conscio che, come sottolinea "L'Emilio” di Jean Jacques Rousseau, il gioco è fonte di gioia. E’ importante lo stare insieme, la socializzazione spensierata durante il relax dell’estate e con questo spirito, con grande originalità e creatività, è stata quindi proposta nei giorni scorsi la manifestazione "Una volta si giocava così", organizzata dall’Associazione culturale "Castellitini" (presidente Antonio Bressi) . Ha aperto la serata una conferenza-dibattito sul tema "Una volta si giocava così" con interventi del presidente dell' Associazione culturale "Castellitini" Antonio Bressi, di Vincenzo Padella, maestro del folclore, già presidente dell'ENAT (Ente nazionale arti e tradizioni popolari) di Roma, di Nino Capobianco ,presidente del gruppo folclorico e del Centro studi “La Takkarata “ di Fragneto Monforte (Benevento), di Iannicelli Antonio, scrittore e saggista, appassionato studioso della cultura popolare calabrese.

Si è approfondito come la maggior parte dei giochi di ieri si svolgevano all’aria aperta ed erano passatempi semplici, salutari e più adatti alla vita di allora. Le case erano molto piccole e poco comode, mentre spazi liberi se ne trovavano in abbondanza: la piazza diveniva un ottimo laboratorio.

I momenti di tempo libero da dedicare al gioco erano veramente pochi ma quando questo accadeva, giocavano tutti, grandi e piccini, e non mancavano gli spettatori che assistevano alle prove.

Dopo la conferenza, numerosa è stata la partecipazione di ragazzi ai giochi popolari: gara dei sacchi, tiro alla fune, salto con la corda, gara dei carri, gara delle trottole, gara delle piastrelle, della fionda, delle freccette, con la partecipazione della “Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali”.

La serata è stata animata dal gruppo folk "La Takkarata" di Fragneto Monforte (BN) e conclusa da una fantasia pirotecnica con "U ballu da pupazza".

I bambini di oggi non sanno più cosa voglia dire avere un cielo azzurro sulla testa, schiacciati dalla passività dello stare davanti alla TV,con gli occhi abituati ad incamerare sempre più immagini e sempre meno relazioni vere: grande merito quindi, a chi ha organizzato una serata che ha messo la persona al centro della società attraverso la memoria storica di un gioco di tipo collettivo-creativo e e ad alto contenuto sociale.

Anna Rotundo