Serra San Bruno, tre denunce per uccisione aggravata di animale e omessa custodia di armi e munizioni
Nella tarda serata di ieri 23 agosto, i militari del Comando Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno, coordinati personalmente dal Capitano Stefano Esposito Vangone, sono intervenuti in Contrada Guido s.n.c, dove era stata segnalata la presenza di un cane randagio, meticcio, di taglia grande, verosimilmente agonizzante a seguito del dissanguamento causato da alcune evidenti ferite d’arma da fuoco presenti sulla testa.
Nella circostanza, mentre un militare attendeva l’arrivo del locale veterinario restando con il cane, successivamente deceduto a causa delle profonde ferite riportate, il restante personale, seguendo le abbondanti tracce ematiche presenti lungo la via in precedenza percorsa dall’animale, è giunto dinanzi l’abitazione dei coniugi Z.C. e R.C. i quali, dopo aver prima negato, all’incalzare dei militari, hanno ammesso di aver sparato al cane con un fucile da caccia regolarmente detenuto, poiché infastiditi dalla presenza dello stesso nei pressi della loro abitazione.
I coniugi Z. sono stati, pertanto, deferiti all’A.G. per il reato di uccisione aggravata di animali in concorso, mentre il solo Z.C., unitamente al di lui figlio Z.D., comunque non presente all’atto della barbarie, anche per il reato di omessa custodia di armi e munizioni; durante il controllo alle stesse, infatti, i militari hanno appurato che alcune di esse, regolarmente detenute, erano state lasciate incustodite su alcuni mobili, senza il rispetto di quelle basilari norme di accortezza e diligenza richieste a qualsiasi soggetto detentore di licenza di porto d’armi.
L’animale, che a detta di molti vicini era sempre stato pacifico e mite, è stato affidato al locale servizio veterinario per la successiva sepoltura.
Un atto di inaudita crudeltà che non poteva non essere perseguito e che getta nello sconcerto la piccola cittadina della Certosa, infervorando gli animi dell’opinione pubblica e gettando sdegno e risentimento nella popolazione.