Cane ucciso a colpi di fucile, Enpa valuta azioni legali
L'Enpa - ente nazionale protezione animali - è intenzionata ad assumere le opportune iniziative legali contro due coniugi di Serra San Bruno che il 24 agosto scorso sono stati denunciati dai carabinieri per concorso in uccisione aggravata di animale dopo aver sparato con un fucile ad un cane randagio che si aggirava nei pressi della propria abitazione. "Purtroppo - spiega l'Enpa - non è il primo caso che si verifica nelle Serre calabresi.
Alcune settimane fa, un cucciolo è morto dopo essere stato legato ad un ulivo ed abbandonato sotto il sole senza acqua nè cibo. Stessa sorte è toccata ad altri due animali freddati con un colpo di fucile in testa: il primo perché considerato esuberante, il secondo perchè abbaiava alle automobili di passaggio".
La responsabilità di tali uccisioni, che denotano secondo l'Enpa una "preoccupante mancanza di umanità e la negazione di ogni regola del vivere civile", ricade non solo sugli autori di crimini cosi' efferati (l'uccisione e il maltrattamento di animali sono puniti dal codice penale) ma "indirettamente anche sulle istituzioni locali, colpevoli di pesanti ritardi nella gestione del randagismo, in violazione della normativa che su questa materia prevede una chiara divisione dei compiti individuando nel sindaco - conclude l'Enpa - il responsabile per gli animali vaganti sul territorio". (AGI)