Npsi Lamezia Terme: De Nardo su soppressione corsi di Laurea della Facoltà di Agraria

Catanzaro Attualità

“E’ veramente scandaloso assistere all’ennesima soppressione ai danni della terza città della Calabria. E’ da tanti anni che l’Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria ha attivato a Lamezia Terme dei corsi di Laurea afferenti alla Facoltà di Agraria che hanno visto numerosi giovani laurearsi e coronare un loro progetto formativo nel proprio territorio. - Afferma in una nota Floro Marcello De Nardo del Coordinamento Npsi di Lamezia Terme - Tra l’altro era stata trovata un’importante sede allocata presso uno dei più prestigiosi palazzi di Lamezia Terme come appunto il palazzo Blasco che ne conferiva una dignitosa location.

Oggi leggiamo che tale realtà non debba più esistere; chi ha deciso ciò probabilmente vive in un altro mondo. Proprio di recente il gruppo di studio Datagiovani ha elaborato per Repubblica i dati del Miur, mettendo a confronto l'anno accademico 2011/2012 con quello pre-crisi del 2007/2008. Dall’analisi dei dati vien fuori in modo esponenziale un forte appeal della facoltà di scienze agrarie, forestali e alimentari (+ 45%), seguita da scienze e tecnologie fisiche (+25%) e da ingegneria industriale (+19%). – Continua la nota -Tali dati naturalmente non vengono fuori a caso, ma sicuramente originati da una maggiore presa di coscienza dei giovani in materie legate allo sviluppo planetario, da una maggiore sensibilità verso il sempre crescente approvvigionamento alimentare e sui temi del green in genere.

A ciò si aggiunge inoltre lo sguardo che i giovani rivolgono al periodo post-laurea ed in particolare alla richiesta di lavoro che si leva dalle imprese e non solo. E che dire infine del fatto che in Calabria si parla sempre dello sviluppo di due settori quali il turismo e l’agricoltura salvo, dimenticarsene quando si devono prendere decisioni di prospettiva. – Conclude la nota - Di fronte a questo quadro il Nuovo Partito Socialista Italiano (Nuovo PSI) esprime la sua profonda ripugnanza sulla deprecabile decisione che mortifica profondamente e per l’ennesima volta la gloriosa città di Lamezia Terme.”